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Fonderie Pisano, secondo il giudice resteranno chiuse

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Fonderie Pisano, secondo il giudice resteranno chiuse

Il giudice ha rigettato l’istanza di dissequestro per le Fonderie Pisano

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Il giudice Stefano Berni Canani ha confermato l’esigenza di lasciar chiuse le Fonderie Pisano. L’istanza di dissequestro non è stata dunque accettata da parte del giudice. A nulla sono serviti i risultati positivi dell’Arpac, ottenuti dagli esami svoltisi nel periodo di Agosto. Questi risultati avevano lasciato sperare nella possibilità di riprendere le attività. Ma nel breve periodo di riapertura delle Fonderie, per consentire le analisi e i controlli con i macchinari in funzione, sono state tantissime le segnalazioni giunte da coloro che abitano nelle prossimità dell’impianto. Le lamentele riguardavano i fumi neri e maleodoranti uniti alla fuliggine che ne derivava.

Come rivela il quotidiano la Città, il giudice ha stabilito che pur avendo ridotto la criticità ambientale, le segnalazioni sono tantissime e non si può consentire la riapertura. Le soglie dell’inquinamento sono sì rientrate nei limiti della legge, ma i fumi emessi restano ancora intollerabili per ogni uomo. Così i rilevamenti del mese di Agosto non sono stati considerati sufficienti al dissequestro, come avevano sperato i lavoratori, tutti i giorni in presidio davanti al Tribunale di Salerno.

Non resta che rivolgersi al Tribunale del Riesame, per ottenere un parere contrario e permettere la riapertura. Ma la strada sembra ancora lunga. Grande angoscia sopratutto per i lavoratori e le 120 famiglie, che stanno lottando sin dal sequestro dell’impianto. Il rischio di perdere definitivamente il lavoro sta diventando per loro sempre più concreto. Ora non resta che aspettare la prossima mossa dei Pisano.

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