A causa del Coronavirus, molte industrie sono ferme ed il Fiume Sarno ne “approfitta” per ritornare allo stato d’origine, dopo anni di inquinamento
Le acque del Fiume Sarno tornano ad essere limpide: probabilmente è questa la buona notizia ai tempi del Coronavirus.
Infatti, a causa della pandemia, molte industrie sono ferme e l’assenza di inquinamento rende possibile un avvenimento sperato da diversi decenni per chi abita intorno al fiume più inquinato d’Europa. Di questo evento, ne gioisce il comitato “Gente di Sarno”, anche se parzialmente: “La natura, non più sottoposta ad una forte pressione di un inquinamento antropogenico e chimico industriale per l’inattività di alcuni settori non essenziali, sta facendo il suo corso auto-disinquinandosi. Però, i fanghi tossici restano ancora sul fondo del fiume“.
Come per il Fiume Sarno, lo stesso discorso è da farsi per la Solofrana e la Cavaiola, altri due fiumi al centro dell’attenzione per la questione inquinamento. Un tuffo nel passato per chi vive nella zona dove l’inquinamento regna: per il momento si respira aria pulita e scorre acqua limpida, con la speranza che possa essere per sempre così.
Anche ad Angri c’è motivo di speranza: il comitato “Fronte Civile – Stay Angri” ha voluto immortalare uno scatto dove viene mostrato come il Rio Sguazzatoio – una delle acque del fiume Sarno – si stia ripulendo in tempi di pandemia. Il Coronavirus e lo stop all’inquinamento da parte delle industrie regala una speranza dal punto di vista ambientale.
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