Nella giornata di ieri, sabato 18 gennaio, si è tenuta, presso l’Aula Consiliare “Gaetano Sessa” del Comune di Fisciano, una conferenza intitolata “Lo stato di salute dell’ambiente nella Valle dell’Irno“.
Questa tavola rotonda è stata organizzata dall’intellettuale Michele Sessa, Direttore della rivista bimestrale di scienze sociali, lettere e arti, L’Areopago Letterario, in occasione del trentennale della rivista stessa.
Tale incontro, patrocinato dal Comune di Fisciano e dall’Ordine dei Geologi della Campania e moderato dallo stesso Michele Sessa, da sempre attento ai temi ambientali, ha visto la partecipazione di Tommaso Amabile, Sindaco di Fisciano, Francesco Peduto, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, Francesco Russo, Direttore del Laboratorio Edil Sigma S.r.l., Giulio Serio, dipendente dell’ARPAC Salerno, agenzia di protezione e sicurezza ambientale, Enzo Capuano, cardiologo e scrittore, Michele Pirone, sindacalista, Rosario Pacifico, Assessore all’Ambiente del Comune di Fisciano; infine, ha concluso il dibattito l’Onorevole Giovanni Romano, Assessore all’Ambiente della Regione Campania.
Gli argomenti trattati sono di scottante attualità, visti i recenti scempi ecologici che hanno interessato, e interessano tutt’ora, la Campania.
Ad aprire il dibattito è stato Michele Sessa, direttore de L’Areopago Letterario: “Stasera è una data importante: 30 anni dell’Areopago letterario, una rivista gratuita e mossa da una scintilla genuina. In questa data, però, siamo costretti anche a lanciare un monito. L’ambiente è un campo difficile perché non è il solo il complesso in cui si muove l’uomo; è anche la biosfera che riguarda l’habitat di tutti gli esseri viventi: nulla è prezioso come la terra. Questa sera vogliamo fare il punto sulla situazione della natura nel nostro piccolo angolo di mondo. Il prodotto della nostra missione culturale è quella d’interessarsi all’ambiente. Io sono fiducioso, la gente se vuole può evitare qualsiasi forma d’inquinamento. Anche la politica deve fare la sua parte, ma la politica ambientale è fatta soprattutto della coscienza dei cittadini. La domanda che pongo è: qual è il livello di salute della Valle dell’Irno?”
La parola è poi passata a Tommaso Amabile, Consigliere provinciale e Sindaco del Comune di Fisciano: “È un piacere essere qui ai 30 anni dell’Areopago Letterario, una rivista nata sul territorio. Mi fa piacere anche la riflessione iniziale di Michele Sessa ed è un bene che questa rivista si occupi anche d’ambiente. Si tratta di tematiche che, soprattutto oggi, fanno scaturire tante riflessioni. Questo convegno si compone di due momenti: quello celebrativo per i 30 anni dell’Areopago letterario e il momento riflessivo sulla questione ambientale. Alla luce anche degli ultimi accadimenti dobbiamo constatare, purtroppo, come i tanti appelli fatti in passato non siano serviti: questo è il tema drammatico con cui oggi, necessariamente, dobbiamo confrontarci. Si può parlare di quello che si vuole, ma se non si cambia la mentalità, il modo di approcciare, si può fare ben poco”.
Successivamente è intervenuto Francesco Peduto, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania : “Sono contento come geologo di essere qui: perché i geologi sono sempre attenti ai problemi ambientali, interconnessi strettamente con i problemi geologici. Dobbiamo avere tutti più considerazione dell’ambiente in cui viviamo: infatti l’Italia è un paese geologicamente giovane e da qui derivano i vari problemi idrogeologici e sismici. La Campania nel 2002 è diventata un’area ad alta sismicità, ma che riflessioni in merito sono state fatte? In Campania manca una cosa importante il fascicolo del fabbricato, cioè, la storia di una costruzione con i suoi pregi e difetti. Questo è molto importante specie in Campania perché molti edifici non rispettano le norme sismiche. Un ordine professionale – ha proseguito Peduto – non si può limitare alla rappresentanza e difesa di una categoria, ma deve essere di raccordo con la politica e la cultura. Nei geologi abbiamo sempre incarnato questo spirito: infatti la nostra regione sarà la prima ad adottare i presidi ambientali. Questo è anche il nostro modo di fare cultura. Tornando alle problematiche ambientali, al di là delle lacune e dell’incuria, riteniamo che sia possibile costruire un sistema virtuoso per salvaguarda l’ambiente”.
In seguito è stato il turno di Francesco Russo, Direttore del Laboratorio Edil Sigma S.r.l.: “Le trasformazioni dell’ambiente in Campania sono note a tutti: ciò ha depauperato le risorse e ha generato disinteresse nelle risorse rinnovabili e, in genere, ambientali. Solo oggi percepiamo come sia stato poco responsabile non rispondere alle scelte scellerate che sono state fatte in passato. Un esempio possono essere le Fonderie Pisano, il fiume Sarno, il più inquinato d’Europa, e la zona delle concerie di Solofra. Ora è tempo di fare scelte molto più sagge per il nostro territorio. Spesso l’operatività delle Pubbliche Amministrazioni non è all’insegna dell’efficienza e dell’efficacia per cogliere una reale occasione di sviluppo. Per questo deve essere chiusa la fase politica dell’emergenza che, a volte, aggrava la situazione. Infatti molto spesso s’interviene solo con azioni-tampone o ci si ferma all’analisi dei fenomeni patologici del territorio. È necessaria un’azione combinata tra memoria storica e operatività; questo storico disinteresse deve finire anche dal punto di vista legislativo. Tutto ciò è un colpo quasi mortale all’ecosistema, c’è bisogno di un’evoluzione culturale”.
La parola è stata poi presa da Giulio Serio, dipendente dell’ARPAC Salerno: “L’ARPAC è nata qualche mese prima del 2000, con la legge 10/98. A Napoli mi è stato affidato il censimento delle cave nella zona di Sarno e in tutta la Valle dell’Irno. Abbiamo rilevato che nella Valle dell’Irno ci sono 16 cave abbandonate (la cui competenza spetta ai sindaci) e dismesse (che sono, invece, di competenza della Regione). La cosa che mi preoccupa è che, a distanza di anni, queste cave restano così: sono delle vere e proprie cicatrici nel nostro territorio. Mi concentro sulle cave perché, quando ho svolto i miei compiti, abbiamo ritrovato, nelle cave appunto, ogni genere di rifiuti. Poi mi sono occupato, nello specifico, del problema dei rifiuti, un problema davvero gravoso. Nella Valle dell’Irno abbiamo due discariche di grandi dimensione, a Baronissi e Fisciano: in quella di Baronissi sono stati ritrovati anche elementi inquinanti dannosi per la salute. Nel 2006 quando ero responsabile della bonifica di queste discariche, indirizzammo gli Enti a presentare proprio dei progetti di bonifica e abbiamo trovato molta collaborazione. Nella Valle dell’Irno ci sono, però, anche altre criticità, come i siti di stoccaggio provvisori che possono apportare problemi importanti al suolo, o, ancora, problemi legati all’atmosfera: purtroppo in questo sistema mancano i controlli sulle attività”.
È poi intervenuto Enzo Capuano, cardiologo e scrittore: “Perché c’è un medico in questa tavola rotonda sull’ambiente? Semplicemente perché vogliamo vivere in un modo più idoneo: questo è anche l’obiettivo del medico. Io vorrei che i medici s’interessassero non del singolo, ma della popolazione: questo vuol dire attività di prevenzione. È fondamentale conoscere i fattori che inquinano l’ambiente e, dunque, la salute dell’uomo. Per poter ben operare in medicina e anche nelle questioni ambientali bisogna essere sicuri dei programmi che si vogliono intraprendere: cioè vuol dire, fare sperimentazione. Soprattutto bisogna conoscere i territori nella loro specificità; le conoscenze, anch’esse, devono essere mirate e specifiche al fine di fare prevenzione”.
Si è poi espresse il sindacalista Michele Pirone: “Ogni forza politica, nei propri programmi, inserisce le questioni ambientali. Spesso non dipendono da chi le propone, ma sono all’insegna di una sorta di marchio di conformità. Certamente lo si fa in buona fede, perché c’è attenzione a questi problemi. Quasi sempre, però, alla parole non fa riscontro la pratica. Secondo me si pensa ai problemi ambientali come a tanti piccoli problemi separati. I penso che i problemi vadano affrontati con una politica di sistema che debba coinvolgere due fattori: legalità e lavoro. Non si può pensare a una politica ambientale che non tenga conto di questi due elementi importantissimi. Ovviamente quando parlo d’illegalità non intendo solo la criminalità organizzata, ma parlo anche di quelle aziende che non pensano a risolvere i problemi che causano all’ambiente. Le aziende pubbliche impegnate nella raccolta differenziata – continua Pirone – hanno un contratto di lavoro di tipo privatistico e sono in difficoltà: questo è dovuto sia a una classe dirigente incapace sia al fatto che le aziende totalmente private agiscono nell’illegalità. Non si può pensare a una politica ambientale senza tener presente determinati fattori come il grave problema dei tecnici forestali e ambientali. Inoltre non possiamo continuare a sperperare il nostro territorio. Da questo se ne esce mantenendo la centralità dello Stato e combattendo l’illegalità; dall’altra investendo nella risorsa umana, la risorsa più importante. Dobbiamo utilizzare tutte le risorse, soprattutto quelle dei giovani che possono e devono contribuire allo sviluppo del proprio territorio di appartenenza. In questo senso ultimamente si è cercato di depauperare i settori relativi alla conoscenza”.
Poi ha parlato alla platea accorsa Rosario Pacifico, Assessore all’Ambiente del Comune di Fisciano: “Vorrei tracciare un bilancio del mio lavoro come Assessore all’Ambiente del Comune di Fisciano. Mi sono occupato della discarica di Fisciano, dove i rifiuti venivano smaltiti in un cavo della località “Ceraso”. Abbiamo cercato di ridurre l’impatto ambientale di questa discarica e la Regione ci ha invitato al monitoraggio per due anni e poi, una volta abbassati i valori di rifiuti inquinanti, provvederemo a ricoprire il tutto con terreno vegetale; tengo a sottolineare come tutti questi interventi siano completamente a carico del Comune di Fisciano. Abbiamo bonificato i valloni di Carpineto e Villa anche e soprattutto con l’aiuto degli operai della Comunità Montana. Siamo anche intervenuti nella telefonia mobile: riunendomi con gli operatori telefonici abbiamo deciso di costruire i ripetitori su territori comunali. Ciò ha portato sia un effetto economico favorevole per il Comune di Fisciano sia il fatto che l’interfaccia dei gestori telefonici è obbligatoriamente il Comune stesso. L’anno scorso abbiamo svolto molto lavoro nelle scuole proiettando delle slide, in forma di fumetto, per poter inculcare ai giovanissimi come fare nel modo corretto la raccolta differenziata e, di conseguenza, rispettare l’ambiente. Abbiamo installato due Case dell’Acqua che, non solo fanno risparmiare il cittadino, ma riducono anche la presenza della plastica. In essere abbiamo un progetto ambizioso, quello di mettere dei pannelli solari sugli edifici pubblici e renderli autosufficienti da questo punto di vista. Inoltre, abbiamo messo da parte anche una cifra per il monitoraggio elettromagnetico e le polveri sottili: progetto che prenderà via a breve”.
Infine, come ultimo relatore, è intervenuto Giovanni Romano, Assessore all’Ambiente della Regione Campania e Sindaco del Comune di Mercato San Severino: “Sono contento della presenza a questo momento di riflessione e conoscenza. Non è abituale, infatti, ritrovarsi di fronte a una platea dove c’è l’opportunità dell’approfondimento. Attualmente c’è troppa velocità nella società attuale: io la chiamo “la società dei 140 caratteri”. La tematica ambientale in Campania, invece, ha bisogno di tempo, di approfondimenti e, soprattutto, di onestà intellettuale. Vorrei soffermarmi sulla Valle dell’Irno e su alcuni problemi della zona: la zona in cui viviamo deve scegliere se lanciare allarmi o tranquillizzare le cittadinanze. Io direi che è tempo di essere “tranquillamente allarmati” cioè c’è bisogno di essere attenti: sarebbe disonesto però dire che qui ci sono i problemi che ci sono nel resto della Campania. Le criticità delle altre zone ci riguardano solo di riflesso; gran parte dei nostri problemi ambientali dipendono dalla “malapolitica”, dagli amministratori disonesti che hanno preso soldi dalle organizzazioni criminali, che lasciavano sversare rifiuti ovunque e che si voltavano dall’altra parte quando si trovavano di fronte alle aziende che non rispettavano i canoni ambientali. Non bisogna dire che è stato il Nord a venire ad inquinarci, ma è stata la gente del Sud che è andata al Nord a proporre delle soluzioni illegali, ma vantaggiose economicamente. Questo lo dico perché dobbiamo essere onesti con noi stessi sennò non risolveremo mai il problema: un problema nato sul finire degli anni ’80. Quando parla un pentito come Carmine Schiavone – ha continuato Giovanni Romano – non dice nulla di nuovo; forse ha parlato per inficiare il sistema dei collaboratori di giustizia e mettere in dubbio alcuni processi che si stanno ancora svolgendo. In Regione abbiamo approvato, per la prima volta dopo 15 anni, una legge che deve totalmente riorganizzare il ciclo dei rifiuti in Campania. Queste, purtroppo, sono cose che non fanno notizia: il problema è anche culturale, dobbiamo convincerci di questo, infatti se pensiamo che il problema ambientale si risolva solo con soldi ed esercito, stiamo sbagliando grossolanamente e non si risolverà mai nulla. Dobbiamo eliminare il pensiero che l’ambiente sia solo qualcosa di estraneo, atto a far soldi, ma è qualcosa che ci appartiene, è una propaggine del nostra stessa casa. Su questo è in ritardo lo Stato, il sistema scolastico, siamo tutti in ritardo. C’è un problema di dissesto idrogeologico nella nostra zona; le cose infatti sono cambiate anche dal punto di vista meteorologico, c’è una sottrazione sempre più alta di suolo, ma non ci sono le strutture dovute e non c’è la manutenzione necessaria. Bisogna richiamare tutti all’ordine e al senso del dovere”.
Dopo gli interventi dei vari relatori che hanno presenziato all’incontro, anche il pubblico accorso al convegno ha avuto modo di esprimere la propria opinione, rivolgendosi direttamente alle varie personalità intervenute.