Al Festival Salerno Letteratura 2016 si terrà un ciclo d’incontri dal titolo Che cos’è la Poesia – Un percorso nella grande Poesia Europea del Novecento a cura di Rosa Giulio e Alberto Granese
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Festival Salerno Letteratura 2016 – Questo “racconto”, per il ruolo e il compito di chi opera nel sistema letterario e dell’istruzione, consiste essenzialmente nel riproporre la poesia europea del Novecento, che, nonostante le differenze di lingua, tradizione e sensibilità, ha radice, origine e identità comuni: ripercorrerla – avendo però sempre presenti, come confronto e dialogo, espressioni poetiche di significativi contesti non solo eurocentrici e occidentali, ma antropologicamente multietnici, diversificati sul piano culturale e spirituale – è il primo atto concreto per contribuire a una nuova “idea d’Europa” e a un’“Europa ideale”.
Nell’attuale situazione culturale si rende, pertanto, indispensabile la conoscenza del canone poetico europeo, con opere che hanno segnato le grandi tappe della produzione lirica della Modernità. L’invito è rivolto a tutti, soprattutto ai giovani, escludendo testi destinati a durare lo spazio di un mattino, editi in raccolte individuali e in antologie collettanee che presentano le diverse voci poetiche delle recenti generazioni. Si spiega, quindi, la decisione di attenersi a poeti di statura più solida, con una parabola produttiva conclusa e comunque rappresentativa di un’epoca, di una sperimentazione artistica, di un tema fortemente significativo, per la semplice constatazione che non ha senso conoscere componimenti di un pur dignitoso poeta e non avere mai letto nulla, per fare velocemente qualche nome, di Valéry ed Eliot, di Luzi e Zanzotto. Naturalmente si procederà con la lettura di testi esemplari, ma tali da stimolare un ulteriore approfondimento degli autori.
La silloge ora proposta ha una ben precisa caratteristica, che consiste in una particolare attenzione, per quanto concerne i poeti stranieri, ai tempi e ai modi della diffusione e conoscenza in Italia della loro produzione lirica. Si presentano solo poeti europei tradotti da poeti italiani; eccezionalmente, e in mancanza, sostituiti da interpreti acuti, quasi sempre raffinati saggisti (è il caso di Emilio Cecchi e Mario Praz per la poesia inglese, di Carlo Bo e Oreste Macrì per la spagnola), evitando autori di studi eruditi e di intenti accademici. Questa impostazione metodologica implica che i poeti vengono presentati sulla base di scelte tematiche e storiche insieme, privilegiando o particolari condizioni esistenziali, come l’esilio, o la sperimentazione di nuove forme artistiche, come le avanguardie, o i contesti nazionali, lì dove una specifica e omogenea tradizione geoculturale lo richieda.
Si prevedono quattro incontri (contrassegnati con il titolo o il verso incipitario della lirica del primo poeta indicato). Prima della lettura e del commento delle composizioni si traccerà un profilo degli autori, sempre seguendo un procedimento comunicativo e di calviniana leggerezza, evitando assolutamente riferimenti eruditi. Nella seconda sezione dell’ultimo incontro si concluderà con alcuni tra i maggiori poeti italiani della seconda metà del Novecento: Giorgio Caproni, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, e con poeti stranieri, insigniti del premio Nobel: Juan Ramón Jiménez, Josif Brodskij, Seamus Heaney, Jaroslav Seifert.
Giugno 2016 – Summer School
Lunedì 20, ore: 12.30-13.30: Limpida meraviglia / di un delirante fermento: la Poesia. Come leggere una poesia: un “porto sepolto”, una “città vecchia”, un “osso di seppia” e un “mottetto” (Ungaretti, Saba, Montale; con riferimenti a Baudelaire, Rimbaud e Pascoli).
Martedì 21, ore: 10.30-11.30: Dilata lo spirito nel silenzio: Stefan George, Aleksandr Blok, Constantinos Kavafis, Guido Gozzano, Paul Valéry, Thomas Stearns Eliot, Antonio Machado, Alfonso Gatto, Edoardo Sanguineti.
Giovedì 23, ore: 9.30-10.30: E la morte non avrà più dominio: Dylan Thomas, Dino Campana, Vladimir Majakovskij, Rainer Maria Rilke, Federico García Lorca, Salvatore Quasimodo, Ghiorgos Seferis, Fernando Pessoa, Jacques Prévert.
Venerdì 24, ore: 11.00-12.30: 1) I tuoi capelli d’arancia nel vuoto del mondo: Paul Éluard, Bertolt Brecht, William Butler Yeats, Pier Paolo Pasolini, Vittorio Sereni, Amelia Rosselli, Alda Merini; 2) Di noi, testimoni del mondo: Giorgio Caproni, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Juan Ramón Jiménez, Josif Brodskij, Seamus Heaney, Jaroslav Seifert.
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