Aderisce alla Festa Europea della Musica anche Camerota, quest’anno per la prima volta
Legambiente e Associazione Zefiro insieme, sabato 21 giugno, per portare la musica nella strade, fuori dai luoghi istituzionali, e ripercorrere la storia e le culture di un paese che, come Camerota, rappresenta uno dei più importanti fulcri della tradizione musicale. Daniele Sepe e la sua band sono gli ospiti dell’evento, fortemente sostenuto dal Comune di Camerota, trasformandolo in qualcosa di magico e indimenticabile.
Daniele Sepe (sax soprano) e la sua band composta da chitarra, fisarmonica e tamburi, arriva nel cuore del centro storico di Camerota per incontrare la musica. L’idea di festeggiare la grande tradizione musicale del paese spinge l’Associazione culturale Zefiro a programmare un percorso tra i vicoletti e i palazzi storici, fino ad arrivare al Castello. Durante questa passeggiata Daniele Sepe con la sua band s’imbatteranno in vari momenti musicali, con i quali dovrà accompagnare e miscelare la sua artisticità con quella di musicisti professionisti e amatoriali. Ed è così che nasce la prima edizione della Festa Europea della Musica, a Camerota.
Dalle 18.00 alle 21.30 prende forma l’evento, fino a diventare un momento di forte coesione. La coesione è ciò che ha spinto Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente molto vicino a Camerota, a promuovere questa manifestazione, il quale afferma: “L’idea nasce in un pomeriggio d’inverno, quando sono venuto a conoscenza della tradizione musicale di questo bellissimo paesino. Volevamo qualcosa di popolare, perché l’idea era proprio andare oltre la musica, ma attraverso a essa, portare alla coesione, fare comunità e ritrovare il gusto di stare insieme“.
Il corteo parte da piazza san Vincenzo, precisamente dalla chiesa di San Nicola di Bari, per arrivare a piazza Santa Maria della Grazie. Si aggiunge subito a Daniele Sepe la banda di musicisti di Camerota e dintorni, per poi entrare in chiesa, dove Anna Bardaro esegue un Preludio di Bach che, accompagnata da Sepe, emozionano per l’intensità dell’esecuzione. La tappa successiva porta a incontrare il Coro di Camerota in via Duca D’Aosta, che esegue a cappella “L’inno a san Vincenzo“, a cui il paese è molto devoto, “Camerota felice” e “La cilentana“, coordinato da Pantaleo Cammarano.
La banda così, che si è accorpata a Daniele Sepe e la sua band, prosegue per tutto il percorso. Si giunge a Palazzo Serra, famiglia nobile di Camerota, che, per la sua estensione, si divide in due tappe differenti. Nella prima, si entra nel cortile del palazzo, mentre nello studio di Giancarlo Ciociano, Pina Di Bello recita una poesia di Elmiro Ciociano accompagnata dalle musiche di Giancarlo. Uscendo si prosegue per via Trieste, dove si arriva alla seconda parte di Palazzo Serra, più suggestivo architettonicamente, in particolare per la struttura ad archi. Qui, Domenico Russo al clarinetto dialoga con Rosita Cammarano e Nicola Saturno, presenti sulla loggia del Palazzo Greco antistante, con il brano “Monastero di santa Chiara“. Da Palazzo Greco ci si sposta al vicolo Belvedere, dove per la prima volta Daniele Sepe abbandona il sax soprano per passare al flauto traverso, in un brano scritto e cantato dal chitarrista della band.
A piazza san Daniele ci aspetta la famiglia D’Alessandro (Manfredo al sax, Beatrice voce e tastiere, Oreste con la chitarra) per eseguire alcuni brani insieme a Daniele Sepe & band. Uno dei momenti più toccanti è l’esecuzione di Vincenzo Toriello in via Levante che, seduto su una vecchia scala, suona “Tu si na’ cosa grande“, come anche il momento di Michael Shano che suona con il violoncello un brano di Nino Rota, tratto dal film Il padrino.
Si continua a camminare, si aggiungono sempre più persone al corteo. In piazza marchese Orsini si esibisce la banda musicale in una quasi totale fusione con Sepe & la sua band. Scendendo poi per via Vittorio Pellegrino, dalla casa di Andrea Cammarano, storico educatore musicale di Camerota, si esibiscono tre suoi allievi (Giovanni Cavaliere, Vincenzo Di Mauro e Domenico Russo); suono che arriva dall’interno della casa, ma il corteo non vede i tre bravi musicisti, diventando un momento molto rievocativo. Segue l’esibizione di Vincenzo Calicchio con la chitarra e si arriva a piazza Salerno, dove Pasquale Bardaro, amico di Daniele Sepe, suona il vibrafono. Un altro momento, questo, di grande integrazione tra musicisti e spettatori.
Il viaggio dentro la tradizione musicale di Camerota giunge alle porte di Palazzo Rosso, così chiamato per il colore della sua facciata, dove avviene la performance della piccola banda della famiglia Ciociano, costituita dagli eredi Pasquale e Vincenzo, e dove è nata la prima formazione bandistica di Luigi Berardinelli.
La lunga passeggiata si conclude al Castello, dove tutti i musicisti che si sono aggiunti man mano, chiudono con la musica l’evento così ben riuscito. Infine Zefiro saluta tutti gli amici con la proiezione di due video sulla storia del paese e sulla storia della musica nel capoluogo, curati da Gennaro Chirico. Daniele Sepe, molto contento ed emozionato, saluta dicendo:”Io vengo da Napoli che è una città disastrata, trovarmi in questo bel posto è qualcosa di favoloso, e siete molto fortunati. Sono rimasto colpito da questa grande tradizione musicale in questo piccolo paese. Vi confesso che sono molto legato alla banda, sia per i miei ricordi, sia perché credo che sia la fase in cui si formano i migliori musicisti. Se voi non vi aspettavate che riuscisse così bene questo pomeriggio, noi non ci aspettavamo di divertirci così tanto. Grazie per averci portato qui“.
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Comincia l’estate, come da calendario, e il Comune di Camerota lancia ancora nuovi messaggi e speranze, sia nel settore economico che nel campo culturale. Attribuire importanza alle tradizioni porta tutti a ritrovare le proprie radici, a maturare la consapevolezza di essere forti e ricchi su più fronti. Camerota dunque, non solo mare e bellezze naturali, ma anche bellezza del paesaggio che sa di storia e di arte. Ripercorrere un centro storico così suggestivo e interessante, e farlo con la musicalità folk e jazz di Daniele Sepe, che si amalgama con il repertorio bandistico e di derivazione popolare dei musicisti professionisti e non, aggiunge qualcosa al luogo e alle persone ammaliate e divertite dalle sonorità miste. Non solo, anche momenti quasi commoventi (con Anna Bardaro e Vincenzo Toriello), per sfiorare le interiorità del corteo che non desidera altro che cantare, danzare ed emozionarsi su quel ritmo tanto familiare quanto imprevedibile, perché in fondo Sepe e tutti gli altri “improvvisano” e rimescolano la memoria musicale.