Il 10 maggio, come ogni seconda domenica di questo mese, si celebra in Italia e in diversi Paesi del mondo la Festa della Mamma, ma pochi sanno dove nasce la storia di questa ricorrenza
La festa della mamma ha origine probabilmente nell’antica Grecia, dove veniva dedicato un giorno dell’anno alla celebrazione della dea Rea, madre degli Dei. Feste in onore della nascita e della maternità, erano celebrate anche tra gli antichi Romani, sempre nel mese di maggio.
Ma la festa della mamma nella sua versione moderna ha origini meno antiche di queste appena elencate. Fu infatti nel 1870 che la statunitense Julia Ward Howe propose di istituire una giornata dedicata alle mamme e alla riflessione sul concetto di pace. Ma fu solo grazie ad Anna M. Jarvis che si riuscì ad ottenere l’ufficializzazione della festività nel 1914.
Anna, pur non avendo figli propri, era molto legata alla madre, un’insegnante della Andrews Methodist Church di Grafton, nel West Virginia. E fu proprio la morte di sua madre, nel 1905, a spingerla a organizzare il primo Mother’s Day, il 10 maggio 1908, celebrato in diverse città americane.
Dopo diverse contestazioni, il successo riscosso anno dopo anno dalla manifestazione, obbligò il Presidente americano Woodrow Wilson a ufficializzare la data della festività nella seconda domenica di maggio del 1914, esattamente cento anni fa.
Lo scopo dell’insistenza della Jarvis, era permettere ai figli di dedicare un giorno speciale alle rispettive madri, evitando di vivere poi nel rimorso di non averle amate abbastanza quando erano in vita. Un modo diverso di dimostrare affetto e riconoscenza verso chi ci ha messo al mondo o si prende cura quotidianamente di noi.
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In Italia la festa della mamma venne ufficializzata nel 1958 grazie a Raul Zaccari, anche se già dal 1956 erano state fatte celebrazioni della giornata della mamma e nel 1957 Don Otello Migliosi, ad Assisi, ne esaltò non solo il valore sociale e biologico, ma anche quello religioso.
Come tutte le celebrazioni di questo genere, anche la Festa della mamma divenne presto un’occasione da commercializzare con l’acquisto di fiori e regali. Anna, che tanto aveva combattuto per l’istituzione di questa giornata, lottò con altrettanta forza per ridare a questa ricorrenza il suo significato originario.
Ma a nulla valsero le sue continue manifestazioni di dissenso, i suoi boicottaggi, le sue irruzioni nei congressi a scopo di lucro e la fondazione della Mother’s Day International Association (nella quale investì tutta la sua eredità) per riprendere il controllo delle celebrazioni. Negli anni, il senso di fallimento distrusse completamente Anna, costringendola a morire completamente sola in un ospizio, affetta da demenza senile.
Oggi naturalmente la Festa della mamma non ha avuto nessuna inversione di tendenza e continua ad essere sfruttata per scopi meno nobili di un’intima dimostrazione d’amore. Spesso i figli tentano di recuperare eventuali incomprensioni con fiori e regali, ignorando che la compagnia e un bene sincero sono le uniche cose che possono arrivare davvero al cuore di una madre. Non sono di sicuro i beni materiali a colmare le assenze e le mancanze.
Per questo, il mio consiglio è di approfittare di questa giornata per riscoprire il valore della maternità, per dire un ‘ti voglio bene’ in più, per regalare uno di quegli abbracci che da quando siamo nati ci legano alla figura più importante del mondo.
Auguri a tutte le mamme, soprattutto alla mia.