Si sono svolte questa mattina, presso Piazza Vittorio Veneto a Salerno, le celebrazioni per la Festa della Liberazione Nazionale. Ricordi e moniti anche per il futuro
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Festa della Liberazione Nazionale. Anche quest’anno si sono svolte le consuete celebrazioni per il 72°esimo anniversario del 25 aprile a Salerno, presso Piazza Vittorio Veneto.
La piazza adiacente alla stazione di Salerno era gremita non solo di cittadini ma anche delle principali autorità, come il prefetto Salvatore Malfi e l’assessore Angelo Caramanno, che hanno tenuto due discorsi per l’occasione, oltre che dei principali corpi militari come Polizia, Guardia di Finanza e Marina Militare, che hanno accompagnato la cerimonia.
Le celebrazioni sono iniziate con il Picchetto d’Onore e la commemorazione dei Caduti, con la consueta consegna della corona d’alloro davanti al monumento ai caduti, poi a quello Marinai sul Lungomare di Salerno ed alla lapide del partigiano Ugo Stanzione, presso Palazzo sant’Agostino.
“La Festa della Liberazione Nazionale ha un significato non solo storico, di liberazione dal Fascismo e Nazismo, ma anche dalla violenza e dalle persecuzioni. Il sacrificio di giovani vite ha rappresentato un simbolo per le generazioni presenti e future, un monito per rendere più saldo il concetto di democrazia durante il suo cammino di crescita”. Queste sono alcune delle parole del prefetto di Salerno, ma non sono mancati riferimenti all’attualità, come i recenti attentati e le iniziative scellerate attuate in politica estera che necessiterebbero di un’altra operazione di liberazione.
Altri riferimenti ad una società italiana che deve poter progettare un futuro senza dimenticare chi ha versato il proprio sangue per donarlo alla patria, per garantire una democrazia fatta di partecipazione, una dignità data dalla consapevolezza e dall’orgoglio di un paese che trova identificazione in simboli della propria storia. [Ads2]