Ferdinando Imposimato, in prima linea con la lotta a cosa nostra, camorra e terrorismo, ha accolto la richiesta di Agorà incontrando gli studenti
[ads2] Ferdiando Imposimato, ieri 19 novembre, è stato ospite dell’Università di Salerno per l’incontro La mia storia nella Storia – L’Ultimo dei magistrati, organizzato dall’associazione studentesca universitaria Agorà.
L’incontro moderato da Giovanni Gaeta, rappresentante degli studenti in seno al consiglio del Dipartimento di Scienze Giuridiche, prima di procedere all’intervista fotografica a Ferdinando Imposimato, è stato una ricostruzione a più voci della figura del magistrato, da sempre in prima linea contro la lotta a cosa nostra, camorra e terrorismo.
Magistrato, politico e avvocato italiano, nonché presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato è stato protagonista della storia italiana e dei suoi casi più controversi, come il rapimento di Aldo Moro nel 78, l’attentato a papa Giovanni Paolo II nel 1981.
Il primo a intervenire all’incontro è stato il Magnifico Rettore, Prof. Aurelio Tommasetti, contento della richiesta degli studenti che hanno voluto fortemente l’evento ed emozionato di accogliere nel suo campus il magistrato Ferdinando Imposimato. Presentando l’ospite e ricordando l’uccisione del fratello Franco Imposimato per mano della camorra, si è congratulato per la sua decisione di “percorrere la lunga storia di misteri inconfessabili e delle stragi senza colpevoli del nostro paese” con il saggio La Repubblica di stragi impunite.
Tommasetti è compiaciuto della sua “straordinaria vocazione narrativa” attraverso il racconto di fatti veri che tiene il lettore con il fiato sospeso per dare risposta alle stragi senza colpevoli italiane. L’utilizzo degli elementi dei processi, degli archivi di Stato e di alcune testimonianze, soprattutto quella di Aldo Moro, conclude il suo intervento confessando amaramente: “La verità è difficile da scoprire“. Oggi più che mai bisogna continuare a cercarla e Ferdinando Imposimato, in questa ricerca difficile, diventa importante per tutti e diventa esempio per gli studenti, soprattutto per quelli di Giurisprudenza.
Il Prof. Enzo Maria Marenghi, Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, ha spiegato la necessità per tutti di fare “una rivoluzione nei fatti, coniugando la virtù con la giustizia“. La rivoluzione dell’incontro di ieri ha avuto come protagonista Ferdinando Imposimato e la sua attività negli anni.
Luigi Iovino, promotore dell’iniziativa e rappresentante di Agorà, ha ringraziato il magistrato Imposimato per aver accolto l’invito e per la sua disponibilità a confrontarsi con gli studenti. Riferendosi ai suoi colleghi di università ha concluso così il suo intervento: “Ragazzi, noi studenti di legge, dobbiamo impegnarci perché la verità possa andare avanti e che giustizia sia fatta“.
Il Prof. Pasquale Stanzione, ordinario di Istituzioni di Diritto Privato presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, ha soffermato la sua attenzione su come venivano vissuti gli anni dal secondo dopoguerra ad oggi e, in particolare, sul sequestro del 16 marzo del 1978 di Aldo Moro.
L’incontro è proseguito con l’intervista fotografica curata dal Prof. Virgilio D’Antonio, docente di Diritto dell’Informazione presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione; attraverso dieci foto, si è discusso insieme a Ferdinando Imposimato della strage di Portella Ginestra fino alla strage di Piazza Fontana a Bologna. Prendendo spunto dal saggio del magistrato La repubblica delle stragi impunite, si è parlato della difficile ricerca di verità nei fatti di sangue orditi da terroristi di destra e di sinistra, servizi segreti deviati e bande armate.
Ferdinando Imposimato ha raccontato, tra le tante cose, della strage di Piazza Fontana, di cui è stato quasi testimone.
Scendendo dal tram per andare al Tribunale di Milano, si è diretto, dopo aver sentito il boato, verso la stazione. Il racconto della scena a cui ha dovuto assistere, definita con commozione “una vera e propria Apocalisse“, è stata inumana. Interrogandosi su chi potesse aver commissionato quella strage, Ferdinando Imposimato ha iniziato, da quel giorno, la sua ricerca della verità, che ancora oggi continua.
Incontri del genere sono un monito per gli studenti di Giurisprudenza, che devono cercare la verità ad ogni costo, prendendo esempio dall’illustre ospite.