Ad Aquara la presentazione di una monografia su Federico II del prof. Gaetano Ricco: la storia ritorna sui suoi passi
Nella splendida e più che adatta cornice dell’oratorio parrocchiale di Aquara, ieri sera è stato presentato il libro Tavole Federiciane: una monografia su Federico II, uno dei regnanti più importanti e illuminati del passato. La presentazione del libro fa parte del progetto culturale Federico II ritorna nella valle di Fasanella portato avanti dall’Accademia meridionale Federico II di Svevia che si prefissa di far riportare alla luce il passaggio dell’imperatore del XIII secolo in alcuni paesi del Cilento e Vallo di Diano.
Alla presentazione del libro erano presenti, oltre che l’autore, prof. Gaetano Ricco, il vicepresidente dell’Accademia meridionale Federico II di Svevia Vincenzo Molinaro, il prof. Aldo Carrozza, critico e storico dell’arte, e il dott. Luigi Marino che, essendo originario di Aquara, ha fatto gli onori di casa aprendo la serata con una presentazione della figura storica di Federico II e un’esortazione finale rivolta alle autorità del presente affinché diano la precedenza alla cultura e ad un’amministrazione giusta e pacata, così come ha fatto in passato l’imperatore svevo.
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Anche il prof. Aldo Carrozza ha sottolineato, infatti, la straordinaria contemporaneità che si può trovare in un regnante medievale: la sua sete di cultura che valicava i confini imposti all’epoca dall’ingerenza della Chiesa cattolica, una tendenza alla ricerca scientifica oltre alla passione per il più classico sapere umanistico e, non meno importante, una doppia verità divisa tra luci ed ombre, tra fede e raziocinio, che troveremo identica solo molti secoli dopo in Galileo Galilei.
Il prof. Gaetano Ricco, infine, nel spiegare le profonde motivazioni, anche personali, che l’hanno portato a scrivere il libro, ha portato come motivazioni per la sua ammirazione di questo personaggio proprio l’eclettismo di Federico II, che lo portò a diventare l’iniziatore di numerosi e diversi settori della cultura che continuano ancora oggi ad essere studiati e persino ad influire sulla cultura contemporanea. Prendendo sempre a modello l’imperatore medievale, lo scrittore intende allenare la memoria storica di tutti gli abitanti di quei paesi che un tempo videro passare Federico II e la sua corte di sapienti di tutti i tipi; ricordare persone ed eventi (è in cantiere, infatti, una ricerca e un approfondimento storico sulla Congiura di Capaccio) che fanno parte del nostro passato più lontano.