L’Università degli Studi di Salerno ospita un regista pubblicitario pluripremiato, Federico Brugia, per spiegare come funziona il mondo dell’advertising
Federico Brugia è stato ospite il 29 aprile dell’Università degli Studi di Salerno per la rassegna Davimedia, organizzata dal prof. Roberto Vargiu. Di ritorno dagli Stati Uniti è rimasto, come ha spiegato ai microfoni di Zerottonove, “Affascinato” dal nostro campus paragonandolo perfino alle università americane.
Forse non tutti sanno chi è Federico Brugia, ma tutti hanno sicuramente visto le sue pubblicità altamente poetiche!
Federico Brugia è, infatti, uno tra i primi registi italiani dell’advertising con tantissimi premi ricevuti. Nello specifico, lo spot Bmw serie 3 lo fa entrare sulla scena internazionale affidandogli la direzione di numerose produzioni italiane e estere. Dopo la collaborazione come partner e regista in esclusiva per The Family dal 2002, come ci racconta, è entrato a far parte dal 2012 “Come partner in esclusiva mondiale per la casa di produzione Filmmaster Production“.
Il suo nome è anche legato a testimonial importanti, tra cui Luciano Pavarotti e Elton John, non dimenticando sua moglie, la cantante Malika Ayane, ospite più volte dell’Università degli Studi di Salerno.
Proprio nel campus salernitano, come ci ha rivelato in esclusiva, Federico Brugia, ha pensato di girare un videoclip e scherzando con noi sul nome del protagonista, non esita a dire che è facilmente prevedibile.
La prof.ssa Anna Cicalese, introducendo l’ospite al pubblico, gli chiede entrando immediatamente nel vivo dell’incontro: “Che cosa significa avere un contratto con una holding e sottostare a delle committenze?” Federico spiega agli studenti, curiosi di sapere come funziona il mondo della pubblicità, che il suo lavoro si basa su una sceneggiatura già scritta dall’agenzia di comunicazione, per cui spesso l’indipendenza dello spirito è limitata.
L’approccio di Federico Brugia al mondo della pubblicità nasce dalla sua provenienza: i videoclip. Federico diventa “autore di pubblicità“ proprio come è autore di film “un regista che parla con immagini, montaggio e musica“, prendendo una storia e facendola sua. Questo aspetto è la firma che Federico Brugia lascia in ogni suo lavoro e lo capiamo quando ci mostra due lavori di cui è molto soddisfatto; il primo video filmato è quello per Bmw ad Hong Kong (per vederlo, clicca qui), mentre il secondo è quello per Kellogs in Nepal (per vederlo, clicca qui).
Soffermandoci sul primo video, il regista descrive l’invecchiamento attraverso il momento in cui si percepisce di avere un capello bianco, si scopre una ruga sul volto o ci si accorge di avere il fiatone durante la corsa. Benchè la proposta dell’agenzia fosse diversa, egli è riuscito a portare il suo stile inconfondibile descrivendo le sensazioni impercettibili dell’uomo nel momento in cui si scopre vecchio. All’epoca questa campagna pubblicitaria per promuovere la Bmw, che volutamente si vede pochissimo, fu giudicata la più bella.
L’incontro tocca anche tematiche delicate quando la prof.ssa Cicalese chiede a Federico Brugia cosa deve fare la pubblicità per difendere il pianeta. Il regista non esita a dire la sua quando afferma: “La pubblicità è in crisi per la scarsissima risonanza nel pubblico e le aziende pensano alla salute del pianeta per cavalcare il valore di moda in quel momento“. Questo, come ci spiega, accade perchè “siamo in una sorta di inter-regno in cui tutto è cambiato (pubblicità, tecnologia, etc.) e la pubblicità rischia di finire nel dimenticatoio perdendo credibilità“. La soluzione proposta da Brugia è questa: “La pubblicità deve affascinare, deve comunicare di più e informare di meno”.
Riferendosi poi all’Italia, “Periferia del mondo per la pubblicità“, il paragone con l’estero e l’utilizzo dello story telling di marketing è obbligatorio.
Un esempio di pubblicità estera da prendere in considerazione è la pubblicità che Federico Brugia ha realizzato per Acciona, un’azienda di energia elettrica spagnola. Ve la proponiamo per darvi l’idea di come si possa fare pubblicità in modo etico, sottolineando che il nome dell’azienda non compariva nello spot ma rimandava ad un sito informativo sullo sviluppo sostenibile. Potete vederla cliccando qui!
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Dopo aver spiegato l’importanza dei tagli nei film pubblicitari, si sofferma nuovamente sulle sue passioni: il cinema e i videoclip. Si fa cinema comunicando storie ed emozioni per immagini ed è indifferente se si realizza un film, un videoclip o uno spot. Per capirlo vi proponiamo un film pubblicitario, invitandovi, inoltre, a scoprire l’arte di Federico Brugia nel suo primo lungometraggio Tutti i rumori del mare.
Attraverso l’input offerto dalle domande degli studenti, infine, Federico Brugia analizza il ruolo del budget e delle idee; spesso la mancanza di questi due elementi da parte del committente limita il lavoro del regista.
Federico Brugia, con il suo intervento per Davimedia, ha insegnato a guardare le pubblicità dalla prospettiva del cuore!