In occasione della festa della donna, Edo e Gigi, soprannominati i “Fatebenefratelli”, hanno presentato al centro polisportivo di Nocera Superiore il loro libro intitolato “Femmene”. La presentazione è stata resa particolarmente suggestiva dalla voce di Alessandra Murolo
I Fatebenefratelli hanno scelto per la presentazione ufficiale del libro “Femmene” un luogo a loro caro, il centro polisportivo di Nocera Superiore. La presentazione iniziale è stata fatta dall’assessore Stefania Riso che poi ha dato la parola al vicesindaco, la dottoressa Vigorito
Esordisce facendo innanzitutto i complimenti ai due comici che per il loro libro hanno scelto una tematica davvero molto importante, prosegue poi “Siete stati un punto di riferimento per la mia crescita ma anche per tutti coloro che appartengono alla seconda generazione. Siamo lieti di ospitarvi. Coglieremo sicuramente questi istanti per riflettere e poter crescere ancora. L’augurio dell’amministrazione comunale è quello di poter avere altre occasioni in cui ci delizierete con la vostra presenza”
La presentazione è stata resa ancora più suggestiva dalla voce di Alessandra Murolo, che ha interpretato canzoni come Femmena, e dalle note del maestro Franco Farin
I due comici innanzitutto tengono a precisare che non bisogna parlare di festa della donna, bensì di giornata di commemorazione. Gigi si pone una domanda da spettatore “Perché due comici scrivono un libro che tratta una tematica così seria?” continua– “Noi siamo comici dietro al microfono ma anche noi siamo uomini in carne ed ossa e riflettiamo sulle disgrazie che ascoltiamo quotidianamente alla tv”
L’incipit del libro è costituito da una frase molto forte di Shakespeare: “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”
Procedono poi spiegando che il libro è costituito da diversi racconti in cui vengono spiegate storie vere e perlopiù molto forti.
Le storie
Il primo racconto parla di una Capera. Questa figura corrisponde a colei che pettinava le donne. La sua professione le permetteva di fare molto gossip che poi raccontava alla gente. Ma la capera del racconto ha una storia diversa. Nel dopoguerra alcune donne, non sapendo come sfamare i propri figli o i propri fratelli, si concedevano nei bassi ai soldati tedeschi.
Questa donna di cui si parla nel racconto aveva però soltanto 13 anni e ad accompagnarla non era un soldato bensì un noto commerciante del quartiere. “Quel rapporto durò al massimo 20 minuti.. uscì dal basso e il sangue che vien giù da una corta gonna le sporca i bianchi calzini”
Nel secondo racconto invece viene spiegata la storia di una ragazza ebrea che rifiutò un soldato fascista. Presto però questo si vendicò. Giunse nella sua abitazione, legò la ragazzina e davanti ai genitori si gettò a capofitto sul corpo nudo della ragazza.
Il terzo racconto invece parla di un femminicidio. Due ragazzi si innamorano tra i fiordi di Furore e si sposano. Una sera vanno a guardare le luci d’artista a Salerno e qui incontrano un ragazzo, ex compagno d’università di lei, che le porge un normalissimo saluto. Tornati a casa comincia la tragedia. Lui la uccide e va a dormire.