Animalisti furibondi per la presenza dei Falconieri alla Fiera del Crocifisso Ritrovato, nonostante la recente stesura di un nuovo Regolamento di Tutela degli Animali
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Salerno – L’edizione 2015 della Fiera del Crocifisso Ritrovato ha scelto come slogan: “Vivi il Medioevo”, questo, il tema che ha accompagnato la la manifestazione, che giunge alla sua 25esima edizione dopo aver fatto registrare numeri esorbitanti in termini di presenze, farà rivivere le atmosfere, le botteghe, gli spettacoli, le giostre e la vita quotidiana dell’anno mille.
Invitando tutti i partecipanti a fare un tuffo nel passato tra mercati medievali, rievocazioni storiche, attrazioni, artigianato, degustazioni, mostre e momenti di spettacolo. Per ricreare al meglio il clima medievale, non potevano mancare menestrelli, saltimbanchi, giocolieri, trampolieri, mangiafuoco, giullari, cantastorie, artisti di strada, statue viventi e i tanto discussi Falconieri di Melfi.
Infatti, quest’edizione ha riscontrato molte polemiche e tensioni tra i falconieri e gli attivisti di “Veg in Campania”, quest’ultimi hanno esposto il problema all’Amministrazione comunale e, in particolare, all’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Salerno, Franco Picarone, di non concedere più né l’autorizzazione, né il patrocinio a questo genere di eventi, essendo delle manifestazioni di violenza dell’uomo sulle altre specie.
“La falconeria rappresenta l’ennesimo esempio di dominazione sugli altri. Questa pratica prevede di tenere prigionieri animali selvatici, nati liberi o fatti nascere di proposito in cattività, per trasformarli in macchine efficientissime, pronte a obbedire ai comandi del ‘padrone’. Ai bambini deve essere insegnato il rispetto per gli animali e non la prevaricazione verso chi non si può difendere”.
Gli attivisti hanno mandato un segnale forte e deciso contro i falconieri, non solo all’Amministrazione comunale, ma soprattutto agli spettatori, i quali dovrebbero essere rispettosi e di conseguenza contrari a ogni tipo di manifestazione di questo genere.
Ad avvalorare la loro posizione è anche la recente stesura di un nuovo regolamento a tutela degli animali. “La spettacolarizzazione della vita animale è sbagliata in qualsiasi contesto, tanto più se si considera che i falchi vengono utilizzati per un’attività ignobile come la caccia” – hanno spiegato gli animalisti – “Ma, anche se la falconeria avesse fini puramente dimostrativi, i metodi di addestramento restano sempre coercitivi. Rifiutiamo tutto questo, perché non rispettoso del diritto alla vita e alla libertà di ogni essere senziente. Rifiutiamo la prigionia, sia essa umana che animale. Vogliamo spezzare le catene, rappresentate da quei lacci alle zampe dei rapaci, ma anche le catene dell’ignoranza umana, della totale incapacità di guardare agli animali con empatia”.
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