Giovanissimi Nazionali, prima giornata girone “G”, Juve Stabia 2 – Lecce 2, giocata il 13 settembre 2014
[ads2]Alla fine di una gara combattuta con ben quattro marcature e tante occasioni non concretizzate, in questa calda giornata di settembre al Romeo Menti di Castellammare di Stabia abbiamo ascoltato il parere degli allenatori Alessandro Tangolo (Lecce) e Rosario Chiaiese (Juve Stabia).
P.D. : “Nonostante una diversa interpretazione del direttore di gara, tutto sommato il pari appare alquanto giusto. Quale il suo parere mister Tangolo, in questa gara con una buona partenza del Lecce che poi ha ravvisato una lieve flessione?”
Tangolo: “Innanzitutto, mi sento in obbligo morale nel porgere i miei ringraziamenti a coloro che, qui a Castellammare, ci hanno ospitato. Un mio personale grazie e complimenti. Per quanto concerne l’aspetto tecnico, sapevamo benissimo che giocare qui sarebbe stato estremamente difficile. La Juve Stabia è una squadra tosta e di carattere.
Dalla nostra parte, abbiamo pertanto cercato di giocare bene a calcio e di portare a termine quello preparato in settimana e cercare di crescere giocando, anche sotto l’aspetto prettamente caratteriale. La cosa più importante di oggi per me è stato il fatto che questi miei ragazzi non hanno mollato. Il discorso arbitrale è relativo, nel corso di un Campionato tanti sono e saranno episodi contro e a favore, per questo non bisogna piangerci addosso. Quello che più mi preme è questo: i ragazzi non hanno mollato e hanno tirato fuori un grande carattere”.
P.D.: “Mister Chiaiese, di tutta risposta al suo collega?”
Chiaiese: “Io direi che forse dimentichiamo la categoria. Per i Giovanissimi Nazionali, questa di oggi è stata una gara di altissimo livello sotto l’aspetto dell’intensità. Io l’anno scorso ho fatto una finale Berretti Nazionale e non ricordo un’intensità come la gara vissuta oggi. Per cui faccio i complimenti sia al Lecce che ai miei ragazzi. Da ambo le parti, il primo obbiettivo è stato quello di giocar palla. I portieri sono intervenuti in modo decisivo solo in una sola volta e questo implica che si è cercato di giocare. Si è cercato di giocare sempre palla a terra per attribuirgli un’identità. Identiche occasioni dall’una e dall’altra parte, per cui reputo giusto il pari finale”.