Il direttore sportivo granata Angelo Fabiani dice la sua sulla ripresa del torneo: “Non vorrei essere nei panni di Gravina. La Salernitana andrà in ritiro al Mary Rosy”
Si parla tanta in questi giorni della possibile ripresa del campionato di calcio di Serie B. Tra le ipotesi di ripresa, protocolli, e linee guida, è delle ultima ore la decisione della Federcalcio di sospendere tutte le competizioni calcistiche giovanili. In questa situazione di incertezza anche la Salernitana dice la sua attraverso le parole dal d.s Angelo Fabiani.
“Credo che siamo ancora in piena emergenza – spiega nell’intervista rilasciata a Il Mattino – queste curve che salgono e scendono mi convincono poco. Si brancola nel buio. Purtroppo si verificano ancora tanti decessi e troppi tamponi risultano positivi”.
La Salernitana si farà in ogni caso trovare pronta davanti ad ogni eventualità: “Ho letto le linee guida della commissione nel momento in cui si potrà riprendere a giocare penso che la Salernitana sia in grado di applicare quel tipo di protocollo”.
La squadra granata farà un mini-ritiro al Mary Rosy: “Faremo un mini-ritiro al Mary Rosy e avremo la possibilità di ospitare il gruppo della squadra in una struttura a due passi dai campi di allenamento. Il problema magari sorge quando devi andare a giocare nelle zone purtroppo più colpite dai contagi. In tal caso devi prendere un treno, o un aereo, o fare due giorni di autobus. E comunque usciresti dal tuo habitat per trasferirti in un albergo che dovrebbe garantirti le stesse misure di sicurezza“.
Al momento della ripresa del torneo, Fabiani ipotizza solo la disputa di play off e play out: Sicuramente si giocherà a porte chiuse, non è bello ma è indispensabile. Io cristallizzerei la classifica con la disputa di playoff e playout, una sorta di mini-mondiale con le squadre in ritiro, anche perché altrimenti ci sarebbero ancora dieci giornate da disputare. Di certo non vorrei essere nei panni di Gravina”.
Infine il direttore sportivo granata affronta la grana del taglio degli stipendi: “Questa cosa mi manda su tutte le furie. C’è ancora chi non ha capito che questa situazione è drammatica. È da un mese e mezzo che sento parlare di queste sciocchezze. Se io non lavoro è giusto che non vengo pagato. Quando si riprenderà a lavorare allora si riprenderà anche a guadagnare. Se dobbiamo stringere la cinghia dobbiamo farlo tutti. Vale per me e vale anche per un calciatore. Discorso diverso, naturalmente, vale per i magazzinieri ad esempio.