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Eugenio Bennato avvia il progetto di recupero culturale e storico ad Eboli

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Eugenio Bennato avvia il progetto di recupero culturale e storico ad Eboli

Il concerto di Eugenio Bennato ed il film sulla sua vita segnano l’avvio di un ampio progetto di recupero culturale e storico ad Eboli

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Si parte da una serata dedicata a temi storici ed artistici cari al Meridione d’Italia, attraverso le opere letterarie e musicali di un maestro come Eugenio Bennato, per puntare ad un suggestivo progetto di sviluppo culturale, di recupero delle origini e di promozione del territorio.

La serata dedicata al cantautore partenopeo Eugenio Bennato, il prossimo 1 febbraio, presso il cine teatro Italia, sarà anche la tappa zero di un programma culturale ampio che coinvolge non solo l’artista napoletano, ma anche l’Amministrazione comunale, il portale di promozione turistica e culturale Weboli e l’Università, tutti concentrati nell’impegno sulle caratteristiche storiche ed antropologiche del territorio ebolitano, per disegnare un progetto di promozione ampio che faccia di Eboli un perno centrale in diversi settori di intervento.

Un progetto ambizioso, presentato questa mattina nell’aula consiliare di Eboli, alla presenza dello stesso Eugenio Bennato. In questa atmosfera si inserisce un film documentario che, sempre l’1 febbraio, alle ore 19, sarà proiettato nel cine teatro Italia.

Si tratta di un racconto sulla vita e sulle opere letterarie e musicali di Eugenio Bennato, cultore e menestrello di un moderno meridionalismo alla ricerca delle sue origini, scritto e diretto da un ebolitano, Vito Del Plato, che proprio sulla figura e sull’impegno artistico di Bennato aveva impostato la sua tesi di laurea. Dopo la proiezione, alle 20,30, il sipario si aprirà sul concerto di Eugenio Bennato, che in mattinata ha assicurato agli appassionati alcuni dei suoi nuovi lavori.

«Con questa iniziativaha introdotto Vito Leso, patron di Weboliintroduciamo un ulteriore tassello a recupero delle tardizni autentiche e della storia della nostra città.  Dopo la rivisitazione  della maschera di Donn’Annibale ed il recupero della figura dello scorzamauriello, un folletto che corrisponde in parte al munaciello napoletano, puntiamo sullo studio legato al mito del nostro santo patrono, certi di avere al nostri fianco l’intera Amministrazione comunale ed un mondo associazionistico che ci supporta continuamente».

Un progetto ambizioso, dunque, che vede in campo istituzioni, associazioni e singoli

«Abbiamo voluto Bennato, perché ci ha colpito il suo progetto per il Sudha detto il sindaco, Massimo Cariello -. Una città come Eboli, nata prima di Roma, non poteva immaginare una definitiva promozione se non attraverso un autentico riferimento culturale quale è Eugenio Bennato, un artista che ha già un suo legame con Eboli, visto che il regista del film sulla sua vita è Vito Del Plato, un giovane e valente ebolitano».

Lo stesso Bennato ha voluto partecipare alla presentazione di questa mattina. «Un anno fa – ha ricordato il cantautore napoletano – ero stato ad Eboli ed attraversando una piazzetta notai con piacere che si stava facendo della musica e mi venne in mente un verso di una mia canzone nel quale dico “la musica deve cambiare”, accorgendomi, anche per altre esperienze, che ad Eboli non solo la musica, ma la stessa città da qualche tempo sta cambiando. Eboli non è una città come le altre, si respira l’impegno verso il cambiamento e questo mi rende orgoglioso come meridionale. Credo che questa città legherà sempre più il suo destino a quello assegnatole dalla letteratura, attraverso l’opera di Carlo Levi».

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Classe 1993, Laureata con lode in Lettere moderne presso l'Università degli Studi di Salerno, discutendo una tesi dal titolo "Aspetti dello sperimentalismo ovidiano: ars amatoria e remedia amoris". Attualmente impegnata nel corso di laurea magistrale in Filologia moderna. «M’abbandono all’adorabile viaggio: leggere, vivere dove guidano le parole», afferma Paul Valery e allo stesso modo, appassionata di lettura e di scrittura, credo fermamente nell'importanza e nella capacità persuasiva delle parole. Scrivere, per me, significa condividere: partecipare insieme, offrire del proprio ad altri, un'esperienza che affratella e, se vissuta da più punti di vista, più ricca, fertile di discernimento, di emozione comunicante, tutto ciò che la collaborazione con il team di Zerottonove, sono sicura, mi donerà. Propositiva, caparbia, sono attratta dalla possibilità di arricchire sempre più il mio bagaglio culturale, abbracciando qualsiasi esperienza che, nei limiti del possibile, si presenti, mai rinunciando a priori, perché ogni esperienza potrebbe essere un'occasione di svolta.