Estorsioni con metodo mafioso, tre arresti a Battipaglia; i Carabinieri hanno smantellato un’organizzazione attiva nella Piana del Sele
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I Carabinieri della compagnia di Battipaglia hanno dato esecuzione a una misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Salerno nei confronti di tre pregiudicati ritenuti responsabili di estorsioni aggravate dal metodo mafioso.
I tre, da quanto si è appreso, sono affiliati al clan De Feo di Bellizzi: nei guai sono finiti Francesco Ingarra, Sabato Palladino e Giuseppe Tommassini.
Le indagini sono partite da una richiesta estorsiva fatta, nei mesi scorsi, a un commerciante di un negozio di articoli per l’igiene personale e a un titolare di una sala scommesse: la denuncia dell’esercente ha permesso ai Carabinieri, prima di fermare il responsabile, Nicola Saturno, poi di arrivare a scoprire la rete che operava in particolare nel quartiere Sant’Anna di Battipaglia.
A dare impulso alle indagini, proprio la denuncia, a luglio scorso, di uno dei due commercianti a cui era stato chiesto un pizzo da 5000 euro; prima era stato minacciato per telefono, poi erano cominciate le rappresaglie, bloccandogli le serrature del negozio con la colla, mettendo una bottiglia di liquido infiammabile accanto la serranda (ripreso nel video) dell’esercizio commerciale.
A supportare i Carabinieri nelle indagini, anche le immagini del sistema di videosorveglianza della zona, che hanno permesso di individuare il 20enne pregiudicato che ha lasciato la bottiglia incendiaria davanti al supermercato.
Poi è arrivata la denuncia di un’altra vittima, il titolare della sala scommesse, che avrebbe dovuto consegnare 500 euro a settimana ai carcerati.
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