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Essentra Salerno, aspettando “nu juorno buono”

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Essentra Salerno, aspettando “nu juorno buono”

Pastena. Tra l’inno di Mameli e la canzone di Rocco Hunt, l’amarezza dei dipendenti Essentra pone fine all’ennesima riunione con la dirigenza

EssentraEssentra è nostra, non la lasceremo. È questo il grido che i dipendenti dell’Essentra di Salerno hanno scritto a lettere cubitali su due striscioni posti di fronte all’Associazione degli Industriali in via Madonna di Fatima 194.

EssentraRicostruendo dalle origini: la Essentra, ex-Filtrona, ha chiuso inspiegabilmente i cancelli, lasciando senza lavoro 81 dipendenti.

Ieri, 14 marzo, si è svolta una nuova riunione tra dirigenza e rappresentanti sindacali, cioè tra i “pezzi grossi” della Essentra e chi fa le veci degli operai, in attesa di buone notizie fuori dall’associazione. Mentre qualcuno alza il volume della macchina e fa risuonare in strada l’Inno di Mameli, qualcun altro, con la scusa di andare in bagno, è entrato in associazione e ha cercato di origliare qualcosa.

EssentraL’atmosfera è surreale: ragazzi giovani, che fino a poco tempo fa vivevano spensierati compiendo il proprio dovere per famiglia e figli, con un mutuo da pagare, da quel 31 gennaio vivono un personale martirio.

Li abbiamo conosciuti e, parlando con loro, il messaggio che risulta evidente dalle parole pronunciate è: il lavoro ha valore!

Non ci sembra giusto usare il verbo al passato e chiamarli “ex-dipendenti” o “ex-operai“. Quelli che abbiamo incontrato ieri sono ancora parte della Essentra e vogliono ritornare a fare quello di cui si occupavano.

Non accettano la mobilità, sono giovani e hanno tutta la forza per lavorare, come dimostra la loro caparbietà nel protestare. Amano il loro lavoro: lo si sente dalle parole e lo si intuisce dalle divise blu con lo stemma Essentra.

EssentraOgnuno ha la sua storia che meriterebbe di essere raccontata; noi abbiamo parlato con Eduardo Rea, un 35enne pieno di vita e con due figli piccoli. Ci racconta come, quel 31 gennaio, la dichiarazione da parte dei dirigenti della chiusura dell’azienda e dell’apertura della mobilità abbia stravolto le vite degli 81 dipendenti e delle loro famiglie.

Alla notizia della dirigenza, non accettando di diventare ex della Essentra, l’hanno occupata accampandosi nella sala mensa, e nonostante i numerosi problemi e tentativi dei dirigenti per farli uscire, resistono per non far portare via i macchinari.

EssentraOra la Essentra non è più il luogo di lavoro, ma è il luogo del valore umano, infranto da chi ha preso una decisione calpestando diritti e dignità.

La Regione, la Provincia, il Comune e la Chiesa, insomma tutti, hanno avuto parole di conforto per la tragedia, ma – è questo la frase che ripetono tutti – “Non è stato fatto nulla!

EssentraGli operai non si spiegano la chiusura dello stabilimento a Salerno, dato che in giro per l’Italia ce ne sono altri tre che funzionano. Il tentativo di giustificazione della chiusura, motivata dalla presenza delle leggi in Italia contro il fumo, non regge. In Inghilterra, infatti, da quando si è fermata la produzione salernitana, lo stabilimento ha raddoppiato i turni per la produzione di filtri.
Ritornando a Pastena: dall’auto di un operaio davanti all’Associazione degli Industriali risuona la canzone di Rocco Hunt; il quartiere tappezzato di manifesti che il cantautore ringrazia per averlo sostenuto, ieri ha ospitato gli operai della Essentra in attesa del loro “juorno buono”.

EssentraQuel giorno purtroppo non è arrivato! Nulla di fatto neanche ieri: la riunione si è conclusa e gli operai ritornano alla loro quotidianità di lotta per la riapertura dell’Essentra.

La prossima riunione è fissata per il 24 marzo e sarà l’ultima presso l’Associazione degli Industriali, poi si andrà in Regione.  Speriamo che prima della scadenza dei 75 giorni dal 31 gennaio si riesca a raggiungere un accordo, restituendo lavoro e dignità ai lavoratori.

Foto a cura di Annalisa Saggese