In un saggio presentato alla Third International Conference Diagnosis for Valorization and Conservation of Cultural Heritage, dal titolo Le Catacombe di Santa Agnese. Capolavoro nascosto e qualche confronto, chi scrive, lasciò aperta la questione delle grotte degli eremiti e della Madonna con Bambino delle Catacombe sormontate dalla chiesa dedicata a Sant’Agnese in località Sava di Baronissi.
Preme collegare la questione delle grotte degli eremiti quali quella che le fonti vogliono fondata da Guglielmo da Vercelli e quella al di sotto della Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo sulle alture di Fisciano.
Placido Mario Tropeano, nel volume Montevergine nella Storia e nell’Arte, inserì una immagine degli affreschi del Santuario di Santa Maria del Castello di Formicola che viste non dalla riproduzione, sembra possano essere confrontate, almeno per quanto riguarda la scena nella quale San Benedetto resuscita i tre bambini con la Madonna Lactans, sulla facciata della piccola chiesa dedicata a San Pietro Apostolo, in località Aiello di Baronissi.
Inoltre a proposito dell’Abbazia del Gorleto:
“Il rapido sviluppo dell’Abbazia, il fiorire di sempre nuove vocazioni e l’intensificarsi di pellegrinaggi, imposero una migliore sistemazione del corpo di San Guglielmo e l’ampliamento degli edifici monastici […] alla bisogna provvide la badessa Agnese negli ultimi decenni del secolo XII servendosi dell’architetto Orso da Venosa”.
In riferimento a un saggio di Stefano Esposito del 2012, che, a sua volta, faceva riferimento al Prof. Luigi Avino, venne azzardato, un confronto tra Anglona, Venosa, Olevano, Sava, con l’aggiunta, in questa sede, di Fisciano.
Ritornando alla citazione del Padre Tropeano, c’è un collegamento tra la Badessa Agnese da Venosa e la scelta della venerazione della Santa che porta il suo stesso nome, in località Sava.
La scelta di raffigurare San Michele Arcangelo nelle catacombe, trattate nel saggio più sopra citato.
La venerazione di San Guglielmo, proprio nel Comune di Fisciano, della quale venerazione abbiamo una testimonianza pittorica settecentesca, di Angelo Michele Ricciardi.
A proposito della badessa:
[…] is in terris extitit
Cultor Trinitatis […]
Nunc Aeternis epulis
Constat invitatus
Auxit hanc Basilican
Agnes Abbatissa […]
Le Chiese del Comune di Baronissi, sono dedicate al Santissimo Salvatore, alla Santissima Trinità, ai Francescani, Domenicani e Verginiani.
La presenza della Chiesa di San Domenico di Guzman in località Acquamela, un tempo edificio verginiano femminile, non esclude un rapporto con la Badessa Agnese.
“Guglielmo lasciato in sua vece a Montevergine il Padre Alberto si dà tutto all’organizzazione e alla diffusione del suo ordine. […] Cominciano i viaggi apostolici per l’impianto di monasteri in tutto il regno Normanno […] Percorre l’Irpinia, il Sannio, la Lucania, la Puglia, e si spinge fino a Palermo […] Prese l’abito monastico tra le virginiane di Venosa e salì alto grado di virtù da divenire quella che nell’elenco dei santi e delle sante dell’ordine, è la beata Agnese da Venosa. […] Sentendo vicino il termine del suo viaggio mortale con gesto veramente da Santo volle recarsi a Salerno”.
Non escludendo in questo passaggio, una sosta proprio a Fisciano.