In arrivo i mesi dell’anno più duri per gli studenti universitari. Diamo spazio ai commenti dei ragazzi Erasmus in merito al periodo esami.
Chi lo ha detto che l’Erasmus è solo feste e viaggi? Siamo a fine gennaio, quel maledetto periodo che tutti gli studenti universitari odiano: il periodo degli esami. Eh si, lo odiano proprio tutti. Anche gli studenti Erasmus.
Gli esami, la vera e propria ragione per la quale, almeno ufficialmente, avvengono questi interscambi di studio, spesso passano in secondo piano per gli studenti che partono grazie a un progetto di mobilità internazionale. Come biasimarli? Un paese nuovo tutto da scoprire, mille esperienze e avventure e le tante amicizie spesso prevalgono sulla voglia di studiare. Eppure questo periodo dell’anno giunge per tutti, anche per gli studenti spagnoli, francesi, tedeschi, turchi, polacchi, lituani, rumeni, danesi, portoghesi, sloveni, inglesi, austriaci, ungheresi, ecc. che popolano la nostra Università.
Come fare dunque per recuperare tutto lo studio arretrato a causa dei troppi fine settimana folli o per non aver smesso di viaggiare nemmeno una settimana dall’arrivo in Italia?
Noi siamo andati a intervistarli per cercare di scoprire quali sono le loro sensazioni a riguardo, cosa si aspettano dagli esami e, per chi ne ha già fatto qualcuno, se i risultati ottenuti hanno raggiunto le aspettative.
Edu, da Toledo, studia Scienze delle valutazione motorio-sportiva presso la Facoltà di Scienze della Formazione, ci racconta di aver già sostenuto due esami e di averli superati entrambi, accontentandosi ad uno della minima sufficienza e, all’altro, di essere ben felice di aver avuto 28/30. Inoltre si dichiara soddisfatto del comportamento dei professori, che si sono dimostrati gentili nell’aiutarlo fornendogli del materiale di studio, ma soprattutto comprensivi nei confronti degli studenti stranieri, specialmente durante questo primo semestre dove i problemi legati alla lingua sono maggiori.
Pablo, invece, suo concittadino spagnolo che studia Ingegneria, dichiara: “Ancora non ho sostenuto nessun esame, ma il giorno fatidico si avvicina e sono abbastanza intimorito specialmente perché qui gli esami sono orali, diversamente dalla Spagna. Però sono sempre andato a lezione, spero questo possa aiutarmi… Vediamo come andrà”.
Anche lei studentessa di Ingegneria, Sila, turca da Smirne, ci spiega che non ha trovato gli esami molto facili, ma che i professori hanno cercato di aiutarla dandole dei testi in inglese da cui studiare e che alla fine ce l’ha fatta ottenendo due ottimi risultati, un 27 e un 28.
Abbiamo poi intervistato due studenti della Facoltà di Lettere, con indirizzo in scienze della comunicazione e giornalismo: Alex, dall’Università Complutense di Madrid, rivela che voci di corridoio dicono che i due esami che dovrà sostenere siano piuttosto facili, quindi cercherà di “ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo”.
La studentessa galiziana Mireia, invece, dice sentirsi pronta poiché ha studiato a sufficienza e ha già ricevuto un 25 al primo esame.
Anche Adèle, da Montpellier, studia Lettere e si dice abbastanza sicura di superare gli esami che l’ aspettano.
Astrid, sua connazionale, ma stavolta da Ruan, aggiunge che i due esami che ha già sostenuto non le sono sembrati particolarmente complicati, specialmente l’ esame di Letteratura Francese svolto nella sua lingua madre. La ragazza ci rivela però di non aver apprezzato questo metodo di svolgimento degli esami a causa delle lunghe, probabilmente esagerate, tempistiche.
Dalla lontana Lituania, Laima non si lamenta affatto: ha sostenuto e superato brillantemente tre esami, d’inglese, tedesco e italiano e, ancora una volta, ci è stato sottolineato l’atteggiamento gentile e disponibile da parte dei suoi professori.
Al contrario Chloe, studentessa della Facoltà di Lingue e di nazionalità inglese, ha avuto da ridire sul corso di lingua spagnola, mentre le è molto piaciuto il corso di tedesco. Nonostante alcuni problemi, anche lei è stata in grado di superare entrambi gli esami.
Studente di Architettura proveniente dall’Università di Siviglia è Alvaro, il quale ci confessa di essersi ridotto all’ultimo minuto, ma che approfitterà dei pochi giorni che mancano alla data prevista per l’esame per prepararsi al meglio nel tentativo di superare una materia che in Spagna è considerata abbastanza difficile. Con un po’ di senso di colpa, si (e ci) ripromette di studiare di più al secondo semestre, soprattutto perché lo aspetteranno molti più esami durante la sessione estiva.
Madlen, dall’Università di Hildelberg in Germania, studia Giurisprudenza e sosterrà gli esami di diritto romano, diritto internazionale pubblico e di lingua inglese; spera non siano troppo difficili e che tutto vada per il meglio, confidando nella gentilezza che i professori hanno avuto con lei fino ad ora.
Dawid proviene da una cittadina del nord della Polonia, Stettino, studia Lingue e parla perfettamente l’ italiano, cosa che gli permettere di essere abbastanza fiducioso nel buon esito degli esami; sa tuttavia che i docenti della sua Facoltà non concedono sconti e vantaggi a nessuno, nemmeno agli studenti stranieri.
Non solamente gli esami occupano la vita universitaria degli Erasmus. C’è infatti anche chi approfitta di un anno all’estero per scrivere la propria tesi di laurea. È il caso di Emilio, valenziano e studente di Ingegneria che, presso l’Università di Salerno, sta facendo ricerca per la sua tesi sul rinforzo delle colonne tramite supporti metallici. Ci dice che non ha richiesto grande impegno trovare velocemente un professore che volesse fargli da tutore in questo progetto e spera di concluderlo per tempo, per poter poi ritornare in Spagna, presentarlo e finalmente laurearsi.
Da queste testimonianze si evince chiaramente l’ inadeguatezza di stereotipi che vedono gli studenti Erasmus come persone a tutto dedite meno che allo studio, essendo semplicemente un gruppo variegato di universitari tra i quali, come in ogni realtà, c’è chi studia di più, chi studia di meno, chi è fortunato e chi tenta l’ impossibile.
Noi non possiamo far altro che augurare un enorme in bocca a lupo a tutti e sperare che gli esami vadano al meglio, così da poter festeggiare dopo tutti insieme!
A cura di
Ludovica Marino – Erasmus Student Network