Unica data in Italia di Patti Smith, a Scario, per l’Equinozio d’autunno, che da nove anni promuove nel Comune di San Giovanni a Piro un’interessante rassegna di musica e teatro. Quest’anno, dopo Alex Britti e i Modena City Ramblers, Patti Smith segna un altro risultato importante

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Il sindaco Maria Stella Giannì è emozionato ed entusiasta per il successo di questa iniziativa artistico-culturale, e ringrazia tutti coloro che collaborano, definendo questo, il concerto di Patti Smith, un evento internazionale che dimostra le grandi possibilità del Cilento e non solo a livello comunale. Patti Smith è accolta sul palco come un’ospite, a cui viene assegnato il premio Ortega, per essere l’incarnazione dell’anti-divismo. Il concerto prende forma nello stesso palco che ha ospitato Massimo Bubolo e Riccardo Sinigallia. Un palco modesto, dimostrando la capacità di adattare la sua performance musicale al contesto in cui viene inserita. Siamo all’interno di una rassegna che coinvolge piccoli centri come San Giovanni a Piro, Scario e Bosco, ma dove si sta lavorando nella direzione del rilancio economico e culturale attraverso eventi che abbiano un riscontro a livello nazionale e internazionale. Sicuramente Patti Smith è stato un concerto inedito e di notevole valore, ma non è un traguardo, anzi uno stimolo a continuare.

Il pubblico è vasto. È un perfetto incontro tra le nuove generazioni e gli over 40. I giovani arrivano in massa per omaggiare una delle icone del rock, mentre gli altri sembrano arrivare con la voglia di riscoprire un’artista che ha segnato la loro gioventù, li ha accompagnati negli studi, nei primi amori, nelle ribellioni e nello svago. Patti Smith rappresenta questo punto d’incontro tra padri e figli, in un reciproco riconoscimento del rock come linguaggio tanto inedito per i primi quanto storico per i secondi. Ci sono infatti giovani coppie con bambini, che raggiungono il concerto con nostalgia e si godono questa potenza musicale che ha poi influenzato molti artisti.

Patti Smith è accompagnata dai musicisti Tony Shanahan al basso, Lenny Kaye alla chitarra e voce, Jay Dee Daugherty alla batteria e Jack Petruzzelli alla chitarra. La musica è l’unico spettacolo del concerto, perché l’artista non strumentalizza il suo status di simbolo del rock, ma conferma ciò che è, ossia una musicista. Porta infatti il pubblico gradualmente a riscaldarsi, fino a “danzare” con lei sui brani più famosi come “People Have The Power”, “Gloria”, “Dancing Barefoot” e “Because The Night”. Fa cominciare il concerto con un saluto affettuoso a Scario esprimendosi in italiano, poi comunica in inglese con il suo pubblico tra un brano e un altro, cercando una certa intimità. La sua voce graffiante e profonda accompagna movimenti delicati nel suo corpo rock, perché Patti Smith è una signora della musica. È sensazionale quando prende in mano la chitarra e con i suoi musicisti concede bellissimi momenti strumentali, con un suono che arriva nitido e potente, grazie al buon impianto acustico che è stato allestito.

L’adrenalina iniziale del pubblico, che si agitava per il suo arrivo sul palco, viene dosata, per essere man mano alimentata. Il concerto, che è durato poco più di un’ora, si concentra sulla musica; perché suonare per Patti Smith è l’unica cosa che conta. Verso la fine poi arrivano i brani più noti, e il pubblico numeroso e composto, comincia a riattivare quell’adrenalina che li “eccitava” all’idea di essere vicini e al concerto di Patti Smith sul mare di Scario. Si comincia a muovere la massa di gente sotto al palco e sparsa per tutto il paese, e così quel delicato corpo rock di Patti si riflette sul pubblico e, in sincronia con i movimenti musicali che sprigionano professionalità e bellezza, saluta l’icona con rispetto e devozione.

Dettagliato servizio fotografico a cura di Pietro Avallone