Il re Enma (secondo la mitologia giapponese), è il demone che giudica le anime dannate e assegna loro la pena che si sono meritate in vita. Egli, però, si ritrova in una vera e propria emergenza con troppi defunti che affollano l’oltretomba. È per questo che crea una bambola di carta, Emma, con il compito di mettere fine a così tante morti prive di senso.
La storia si dipana attraverso le epoche, dall’ epoca Heian (circa nono secolo) fino ai nostri giorni, epoche nelle quali Emma si sposta per portare a termine il proprio compito. Ma via via che la storia procede, la ragazza, da fredda automa nelle mani di Enma, si pone sempre più domande sulla liceità del suo compito e sulla natura.
E’ questo il bello di Enma, un manga molto introspettivo, che mira a far sorgere anche delle domande nel lettore: cosa sono i sentimenti? Perché per gli esseri umani sono così importanti? Cosa sono i legami come l’amicizia e l’amore? E giusto uccidere per difendere i propri cari o la pace? In Enma c’è tutto questo e molto altro. Il manga di Key Tsuchiya ci mostra la scomoda verità di come anche le più nobili intenzioni possano “creare un mostro”. Ma persino l’eterno giudice quale la morte (impersonata dalla bambola infernale), è costretta a fermarsi di fronte alla forza dei sentimenti umani. Emma, infatti, uccide togliendo le ossa degli assassini ma, grazie a “l’atto di pietà del re Enma”, non possono venir tolte loro tante ossa quante le persone che gli vogliono bene. Questo ci mostra come la pietà sia un sentimento spontaneo, che siamo portati a provare verso tutti, anche verso chi non sembra meritarlo…
Le avventure di Emma, divisa tra la propria missione e la voglia di capire “razionalmente” i sentimenti umani, ci viene narrata dai bei disegni di Saki Nonoyama. I disegni, bellissimi, seguono lo stile “classico” dei manga, ma non mancano caratteristiche tipiche di ogni personaggio, come gli occhi a iridi concentriche di Emma. Il tratto è quello dei manga d’azione, ma non mancano sfumature “horror”. Anche se va fatto notare che ci sono momenti in cui un sorriso (che sia dovuto alla rassegnazione alla morte o alla felicità) o delle lacrime riescono a commuovere ed emozionare il lettore coinvolgendolo ancora di più.
Il manga è uscito in Giappone nel 2006 e in Italia nel 2010, pubblicato dalla casa editrice GP Publishing.
Inizialmente la storia può sembrare ripetitiva, perché nei primi 4 volumi ( l’intera serie ne comprende solo 8 ) ci vengono narrati episodi distinti, dove non accade nulla di “speciale”, vediamo solo la nostra piccola Emma alle prese con i malvagi, ma comunque, assistiamo anche alla nascita della sua “coscienza”! Nei capitoli successivi, invece, la piccola bambola di carta sarà costretta ad affrontare un nemico molto più potente e si troverà in molte situazioni pericolose.
Se cercate qualcosa di “nuovo”, se cercate un manga d’azione dall’atmosfera horror, ma che sia anche introspettivo e che vi spinga a chiedervi il perché di molti dei comportamenti umani,se cercate qualcosa che vi stupisca nel finale, con un colpo di scena che vi dimostri quanto poco banale sia la storia, ma anche solo se cercate un manga che vi apra le “porte degli inferi”, Enma è ciò che fa per voi!
Benvenuti nel regno dei morti. Benvenuti nei meandri dell’oscuro animo umano.
Abbracciate Emma!