Da alcuni documenti ritrovati relativi alla situazione dell’acqua nel Cilento, emergono due aspetti: il problema è al “Faraone” e la condizione di quest’anno presenta le stesse logiche del 2015
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Nel pieno dell’estate Lentiscosa, Licusati e Camerota capoluogo (in particolare durante ricorrenza della festa del patrono San Vincenzo Ferreri, vivono una calda emergenza idrica portando ad una situazione drammatica nel periodo di maggiore flusso turistico. I documenti relativi allo scorso anno, però, potrebbero aiutarci a chiarire alcune dinamiche. Nell’aprile 2015, con una lettera informativa, inoltrata a tutti gli enti coinvolti e preposti, la CONSAC ha presentato un dossier con tutte le carenze infrastrutturali dell’Acquedotto Faraone, indicando, inoltre, quelle che sono gli interventi ritenuti più urgenti da intraprendere per porre un freno alle frequenti interruzioni idriche che hanno riguardato la zona.
In una lettera inviata in data 10 febbraio 2015 all’allora Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, la CONSAC chiedeva, o meglio, chiedeva nuovamente alla Regione stessa, accludendo anche le analoghe richieste di ben 15 comuni interessati (Vallo della Lucania, Ascea, Camerota, Casal Velino, Castelnuovo, Celle di Bulgheria, Centola, Montecorice, Omignano, Pisciotta, Pollica, Roccagloriosa, San Giovanni a Piro, San Mauro Cilento, Torre Orsaia), d’intervenire con urgenza per la riparazione della condotta adduttrice dell’Acquedotto Faraone e per la sostituzione dei tratti più obsoleti dello stesso; cosa che, tra l’altro, era già stata segnalata dallo stesso ente, sempre alla Regione Campania, in data 31 ottobre 2014, dato che, nel giorno immediatamente precedente, si era verificata un’importante rottura dell’impianto con la conseguente interruzione del servizio idrico che aveva interessato diversi comuni.
Infatti, il seguente 20 novembre 2014 si tenne a Vallo della Lucania una riunione tra i sindaci dei comuni interessati e la CONSAC: in quell’occasione venne illustrato un progetto redatto dalla CONSAC stessa, e successivamente inviato alla Regione Campania (aprile 2015, di cui si fa citazione in apertura), per richiedere il finanziamento per i lavori di ammodernamento di 12 km dell’adduttrice dell’Acquedotto Faraone.
Il suddetto dossier, poi ampliato nell’ottobre 2015, presentava una dettagliata descrizione dell’Acquedotto Faraone, i centri abitati serviti, i tratti più obsoleti con le conseguenze di tale situazione sull’erogazione del servizio idrico, il progetto d’intervento con i relativi costi e la richiesta di finanziamento.
Inoltre, tale dossier presentava due allegati di estremo interesse: l’elenco degli interventi effettuati sull’Acquedotto Faraone dal gennaio 2013 all’ottobre 2015; una serie di elementi fotografici che testimoniavano le criticità dell’opera e i relativi lavori di manutenzione.
Nelle foto che seguono è possibile osservare come, dal 2007, ci sono stati richiesti più volte i finanziamenti per risolvere o in qualche modo migliorare le condizioni dell’Acquedotto oscillando tra l’attesa o il rifiuto dei fondi necessari.
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