Al Cinema Teatro Italia di Eboli il dramma storico “Ego Magister Petrus de Ebulo”, dedicato al celebre Pietro da Eboli. Ingresso gratuito
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Sabato 2 maggio, alle ore 20.30 presso il Cinema Teatro Italia di Eboli, si terrà lo spettacolo teatrale “Ego Magister Petrus de Ebulo“, scritto da Christian Di Biase e dedicato alla figura di un illustre personaggio ebolitano: Pietro da Eboli.
Si tratta di un dramma storico in due atti, liberamente ispirato al “Liber ad honorem Augusti” di Pietro da Eboli, che verrà portato in scena dalla Compagnia di Teatro del Bianconiglio, con la regia di Bruno Di Donato e scenografia di Anonimo Corporale. Musiche di Luigi Nobile, responsabile fotografia e grafica Effeunoquattro, Ufficio Stampa a cura di Mariapia Mercurio e media partner dell’evento weboli.it portale turistico culturale della Città di Eboli.
L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Eboli e nasce con l’obiettivo di rendere omaggio alla figura di Pietro da Eboli. Per farlo si è scelto il teatro che, con le sue musiche e i suoi effetti, si rivela un prezioso strumento di comunicazione per consentire al pubblico di vivere l’esperienza della rappresentazione teatrale quasi come fosse realtà e non una finzione. Il teatro è cultura, regala immagini ed emozioni, le stesse di chi ha messo in piedi questa iniziativa con il comune obiettivo di regalare alla Città uno spettacolo carico di storia e suggestioni.
Per tale ragione, l’ingresso allo spettacolo è gratuito previo ritiro del ticket omaggio al botteghino del Cinema Teatro Italia sito in Via Umberto Nobile, 46. “Scopo principale dello spettacolo – dichiara Christian Di Biase – è l’organizzazione stessa dello spettacolo: un obiettivo comune attorno al quale catalizzare la partecipazione di decine di ragazzi ebolitani, in un gioco di continuo confronto di idee e competenze diverse, al fine di ravvivare quel senso di comunità partecipe al divenire della nostra Eboli. La scelta di Pietro da Eboli deriva dalla volontà di rendere omaggio ad un personaggio della nostra storia che, a suo modo, si adoperò per far sì che Eboli fosse messa in luce per fedeltà all’Imperatore Enrico e ottenere, come poi fu, il privilegio di essere assorbita, col titolo di Città, nel patrimonio diretto della Corte ed essere affrancata da una serie di tributi e vessazioni da parte di signorotti locali”.
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