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Eco-sostenibilità e scelta dei materiali

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La scelta dei materiali nell’eco-sostenibilità

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“Eco-sostenibilità” è un termine che, da diversi anni a questa parte, è entrato a far parte del nostro vocabolario. Essa è definita come “l’attività umana che regola la propria pratica secondo assunti ecologisti nel quadro dello sviluppo sostenibile”. Al centro del discorso eco-sostenibile abbiamo il rinnovamento delle risorse del nostro pianeta, visto come la capacità del mondo di trasformarsi in maniera ciclica mantenendo un equilibrio e preservando le risorse necessarie alla vita. In maniera più generale, possiamo definire eco sostenibile tutto ciò che consente all’uomo di consumare risorse nella misura tale da garantire alle generazioni successive la stessa quantità.

Senza alcun dubbio, l’architettura e l’ingegneria sono i due campi maggiormente coinvolti nella questione ambientale. L’architettura, d’altra parte, esiste fin dai tempi della comparsa dell’uomo sulla terra; ed è vero anche che nei secoli si è sempre più raffinata la ricerca dei materiali da utilizzare affinché le costruzioni risultassero gradevoli e confortevoli per l’uomo stesso. Quasi sempre la scelta dei materiali stessi avveniva secondo alcuni parametri riconducibili alle seguenti categorie:

  • La significatività estetica (le caratteristiche superficiali dei materiali)
  • La qualità tecnologica (le caratteristiche meccaniche e fisiche)
  • La compatibilità costruttiva (la lavorabilità e la reperibilità del materiale stesso)

Alle quali solo in un secondo, tardivo, momento si è aggiunta l’eco-sostenibilità (la durabilità, la sostituibilità, la trasformazione o la dismissione). Statistiche alla mano, gli edifici e l’ambiente costruito utilizzano la metà del materiale estratto dalla crosta terrestre e producono ogni anno circa 500 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione.

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Quest’ultimo parametro (ultimo solo cronologicamente) è diventato di fatto il più importante e il più discriminante. Non si può più concepire una costruzione senza tener conto dell’impatto, degli effetti e delle conseguenze che essa produce.

Per noi progettisti è fondamentale, dunque, valutare la scelta del materiale in base a una procedura riconosciuta a livello internazionale: Life Cycle Assessment (LCA) che definisce l’eco-bilancio e dunque l’eco-sostenibilità.
Per eco-bilancio s’intende l’analisi del ciclo di vita di un prodotto e la valutazione quantitativa e qualitativa degli effetti, sugli esseri umani e sull’ambiente, che ne conseguono.

L’architettura eco-sostenibile attua il principio del limite, inteso come risparmio di risorse e minima produzione d’inquinamento in tutte le fasi del suo ciclo di vita; garantisce un miglioramento della salute psicofisica degli abitanti, attraverso l’impiego di materiali biocompatibili e il raggiungimento d’idonei livelli di comfort termo-igrometrico, acustico e visivo; abbandona l’idea dell’edificio come oggetto a sé stante, totalmente slegato dal contesto, per passare dal progetto di un volume statico al progetto di un sistema interattivo dinamico tra edificio e ambiente, considerando le risorse come materiali fondamentali dell’architettura.

Nel caso del nostro Paese, gli esempi di edifici “ecologici” sono ancora delle perle rare, ma fanno parte comunque di una realtà destinata a crescere; segno che la strada intrapresa dai progettisti e dai committenti per la salvaguardia delle risorse è quella giusta.

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