Lo spirito imprenditoriale abbinato alla passione dei prodotti ed all’esaltazione del nostro territorio. Seguendo i principi con cui abbiamo realizzato questa rubrica non potevamo inaugurarla che con il Montevetrano. A pochi passi da Salerno, tra le prime colline che si declinano verso i picentini, scopriamo un’azienda, o meglio un vino, che porta in giro per il mondo, con risultati pregevoli, il nome di Salerno
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La storia di questo vino è quella di un grande amore per la propria terra ed una sfida, cominciata quasi per gioco, di una donna salernitana che ha portato a compimento un sogno. A metà degli anni ‘80 Silvia Imparato è una salernitana con la passione per la fotografia. Una sera incontra un gruppo di persone in un’enoteca romana. E così, sorseggiando del buon vino, si chiede perché non se ne potrebbero fare di altrettanta qualità nelle nostre zone.
Tra un ritratto ed un reportage ritorna nella tenuta di famiglia, proprio sotto il castello di Montevetrano. Coinvolge un gruppo di persone in questa sua impresa, a cominciare da Riccardo Cotarella, allora sconosciuto enologo, oggi di fama mondiale. Teniamo presente che siamo negli anni dello scandalo del metanolo, negli anni in cui sul vino non si investe, tanto meno al sud, ancora terra avulsa da determinate produzioni e senza un retroterra dal quale partire.
La sfida di Silvia è fare un vino che dia un certo risalto al proprio territorio, dimostrare che la Campania, Salerno, in realtà sono luoghi che hanno una cultura contadina e che quindi possono competere con tutte quelle zone vocate alla produzione di vini prestigiosi, come la Toscana, il Piemonte, la Borgogna. Pertanto il Montevetrano sarà una miscela di cabernet, classico vitigno francese, ed in una piccola percentuale di aglianico. Proprio per dimostrare che la nostra terra è capace di curare al meglio qualsiasi tipo di coltura, nelle migliori tradizioni della Campania Felix.
Dal 1991, anno della prima commercializzazione del Montevetrano, è una continua ascesa di successi e riconoscimenti. A cominciare dalla prima ed ottima recensione di Robert Parker, il critico più autorevole, che fa diventare il vino salernitano tra i più richiesti dagli addetti ai lavori. E così nasce una leggenda salernitana che ha suonato la riscossa per il settore ed il territorio nel quale è stato partorito. Oggi settore e territorio (quasi scontato dire in forte espansione) speriamo raccolgano la sfida che 30 anni fa era quasi impossibile. Non per Silvia Imparato.
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