…E QUANTO ANCORA
Versi e Foto di Stefano Esposito, disegno di Alice (5 anni)
http://www.youtube.com/watch?v=Mwx3RvDWvDM&feature=related
Partii
Diretto verso la Turchia,
mi aspettava un anello
di luna e stella;
il vento mi condusse
verso un calmo tramonto greco;
un mosaico visto a Pompei,
mi portò in Macedonia,
percorso rattristato dall’ingresso in Kosovo.
La Serbia, Nis, Belgrado,
squilli di trombe solari
diedero il benvenuto ad un trenino
entrato in Bosnia;
dalla costa croata ritornai in mare,
da lontano vidi
una stella verde su un fondo rosso,
ma già sentivo il caldo secco
del deserto, il Sahara,
la Giudea, la Samaria,
i piedi trovarono
ristoro nel Giordano.
Un gruppo di bambini
Correvano verso di me
Dal Sudan.
Cominciai a coprirmi,
necessari guanti ed una sciarpa
per l’inverno in Ungheria,
in Transilvania,
una sosta a Praga,
treno dopo treno
un po’ di comodità
in un taxi
fino al Cremlino,
il silenzio della Lapponia finlandese
e della vicina Svezia.
Stanco, mi addormentai sul sedile di un bus,
sazio di un libro ed un panino,
oh tranquillità!!
Rannicchiato, cullato
Da una ninna nanna
Di una Maternità
Accanto a me,
un balzo dall’utero materno
il mio strillo smorzato
da un tragitto
di neve,
casette rosse,
corsi d’acqua
come pianto di gioia lungo il viso della Norvegia.
Eccomi a Capo Nord,
Sugud e Ruku
Al cospetto dell’Immenso,
di nuovo i miei piedi trovarono ristoro,
nel Mare del Nord,
una sirena mi chiamò verso
Copenaghen.
Un treno notturno,
il mio alloggio
fino ad Amburgo,
Saint Malò, Mont Saint Michelle,
una notte alla ferìa di Siviglia.
Dimmi cosa sono,
Minuscoli puntini luminosi
Di grattacieli
Verso un altro porto,
rotta un tempo interminabile
e ad Ellis Island
c’è scolpita la memoria.
…e quanto ancora…