L’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Attilio Pierro, non si risparmia in merito alla questione sulla Sp 430. «I tempi delle vacche grasse sono finiti, e Alfieri, che di quella stagione fu protagonista in Provincia, farebbe meglio a rassegnarsi».
Secondo Pierro, «il primo cittadino di Agropoli, da assessore ai Lavori Pubblici di Palazzo Sant’Agostino, gestiva qualcosa come 30 milioni di euro all’anno per la manutenzione delle strade provinciali, a fronte degli 870.000 euro di cui si dispone adesso, grazie ai continui e scellerati tagli operati dai Governi centrali a suon di milioni di euro. Non ultimi, i 15 milioni scippati lo scorso anno dal Governo Monti, cui si aggiungono i 28 milioni di quest’anno».
L’Assessore prosegue con amare dichiarazioni. «A ciò si aggiunge che, nonostante tutte le risorse a disposizione, la Provincia delle vacche grasse e delle mani bucate di Alfieri ci ha lasciato in eredità ben 30 milioni di euro di debiti fuori bilancio gran parte dei quali contratti per opere viarie, alcune delle quali sotto i riflettori della Magistratura, anche per eseguire interventi forse non di competenza della Provincia».
Inoltre, per la frana della Cilentana in località Prignano «si deve chiarire, una volta per tutte, che oltre alla frana è presente anche l’enorme discarica abusiva di rifiuti incontrollati, posta in essere da molti anni dal Comune di Agropoli. La predetta discarica ha comportato lo smottamento a valle della strada, a causa dell’azione delle acque superficiali concentrate in quel punto con un’enorme quantità di rifiuti».
Un dato decisamente preoccupante. «In Prefettura fu già chiarito che ogni intervento di allargamento a monte della strada poteva determinare il definitivo franamento della sede stradale e, quindi, la completa interruzione dell’infrastruttura con l’isolamento dell’intero Cilento».
Ora, secondo Pierro, la Provincia sta facendo tutto il possibile per risolvere la problematica senza un inutile spreco di risorse. «Per lo svincolo di Agropoli Nord, la Provincia ha emesso l’ordinanza di apertura al traffico solo dopo che Alfieri si è finalmente deciso, con mesi di ritardo, ad emettere la preventiva ordinanza nei confronti del “Parco Sogno” per i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso di proprietà del medesimo. Comprendo che ai bei tempi di Alfieri la Provincia si accollava anche la realizzazione di opere che spettavano ai privati, e che così vorrebbe si facesse ancora. Oggi non è più possibile».
Una situazione a catena, dunque, che si ripercuoterebbe sulle difficoltà della presente ammistrazione provinciale. Una cosa è certa: per i controlli sulla gestione dei finanziamenti, dobbiamo ancora fare molta strada.