Tragedia a Fuorni: due medici sono ora indagati per la morte del detenuto della Casa circondariale di Salerno, la notte di Santo Stefano. La moglie non crede alla versione dei due sanitari
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Due medici dell’ infermeria della Casa Circondariale di Salerno sono ora nel mirino degli inquirenti perchè la dinamica della morte di Alessandro Landi, un 37enne detenuto e morto, pare, a causa di un malore, non convince sua moglie.
La Città riporta che secondo la versione fornita dai sanitari alla donna suo marito, dopo aver terminato la giornata di lavoro venerdì sera, aveva manifestato un malessere al petto, ed era stat
o condotto nell’infermeria dove è stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. Dal momento che gli esami avevano dato un esito negativo, era stato riportato nella sua cella.
I sintomi non destavano grandi preoccupazioni fino a quando, intorno alle due del mattino del giorno di Santo Stefano, l’uomo si sarebbe recato in bagno e lì sarebbe stato stroncato da un arresto cardiaco. La salma è stata reperita dagli agenti.
Le indagini vogliono mettere in luce eventuali negligenze nella diagnosi o ritardi dei soccorsi, ma ciò che più insospettisce la coniuge sono le condizioni del cadavere dell’uomo: volto tumefatto, due lividi sul collo e sangue aggrumato sulla bocca. Per tale motivo non ha mai creduto alla storia del malore.
Altra accusa che pende sulle teste dei due medici è quella dell’incompatibilità della carcerazione del Landi. [ads2]