Duccio Forzano a Salerno, ieri ospite della Giffoni Academy: “Largo ai creativi, non smettano di credere nei loro progetti”. Gubitosi: “Crisi? No, in questo momento l’industria culturale può sfondare”
Grande interesse e partecipazione per lezione speciale di Duccio Forzano alla Giffoni Academy, nell’incontro svoltosi ieri, alle ore 14.30, presso la sede della COM2 con Claudio Gubitosi, direttore del Giffoni Film Festival.
L’incontro sulla ‘Gestione dell’industria creativa’ con Duccio Forzano, uno dei registi più quotati del panorama televisivo nazionale, è stato moderato da Anna Bisogno, docente di Storia e linguaggi radiotelevisivi presso l’Università degli Studi Roma Tre.
«La crisi ha un po’ impaurito le menti per quanto concerne l’approccio al nuovo» dichiara Claudio Gubitosi «ma secondo gli economisti, in momenti di crisi, i politici devono mettersi da parte e lasciare spazio ai veri ‘folli’, a coloro che vivono a proprio agio nel caos, i creativi. L’epoca che stiamo vivendo è una delle più grandi opportunità mai offerte ai giovani creativi, grazie a loro ci risolleveremo».
Lupus in fabula, proprio ieri è giunta la conferma ufficiale per il GFF, che con il 9° posto nella classifica dei Festival del Cinema più conosciuti al mondo è entrato nella top ten internazionale. «Sono 22.300 gli utenti che quotidianamente interagiscono con noi su Facebook, rendendoci il Festival del Cinema più attivo sui social networks. Abbiamo creato una delle prime start-up a livello mondiale, e ora, con un finanziamento di 20 milioni di euro, posso dire che nel 2016 Giffoni rinascerà».
Non è da meno Duccio Forzano, che racconta: «Verso la fine del mio primo matrimonio, un amico mi portò una telecamera vhs e cominciai a riprendere tutto quello che vedevo. Dopo 3 mesi di lavoro con Renzo, il mio primo datore di lavoro, da portaborse di un 19enne ero già diventato il 1° operatore nella sua ditta di produzione e post-produzione televisiva. Poi, Claudio Baglioni mi propose di fare la diretta del suo concerto allo Stadio Olimpico, ed io ebbi l’incoscienza di accettare». Accennando alla regia di ‘Che tempo che fa’, afferma: «Il programma, prima del mio arrivo, era interessante, ma brutto: mancavano atmosfera, colore. Io ho cercato di renderlo anche bello da vedere».
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I dati pubblicati dal rapporto ‘Io sono cultura’ dell’ANCE sembrano segnalare sprechi di risorse nell’industria culturale campana – a fronte di un valore aggiunto inferiore alla media nazionale – ma, sulla gestione dei fondi UE per le attività culturali, Gubitosi ribadisce: «Dev’essere privatistica, perché una gestione a carattere pubblico creerebbe caos. I dati utilizzati per le recenti indagini sono vecchi, oggi la Campania è una delle regioni più vivaci in Italia».