Napoli al secondo posto tra i capoluoghi italiani per consumo di cocaina, dietro solo alla Capitale. Cifre che fanno rabbrividire e riflettere, emerse dalla Relazione annuale 2012 del dipartimento Politiche antidroga del Consiglio dei ministri, svoltasi a Napoli nel corso di un convegno organizzato dall’Ordine degli Psicologi in occasione della Giornata internazionale contro il consumo e il traffico di droghe. Senza contare che la Campania è quarta nella classifica delle persone che si rivolgono ai servizi per le tossicodipendenze delle Asl e tra le prime regioni della penisola per consumo di droghe, conquistando il primato nella zona del Sud Italia. Il dato però più preoccupante emerge dall’abbassamento dell’età del primo “consumo” di cocaina ed eroina, segnalato, ormai, già a 13 anni.

“Un dramma che coinvolge le persone, ma anche l’intera comunità” precisa il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Raffaele Felaco “perchè il consumo di droghe alimenta la criminalità organizzata e distrugge le famiglie e il sistema delle relazioni”. Il dato è ancora più allarmante se si pensa che oggigiorno a farla da padrone sono le note sostanze ricreazionali, non ancora etichettate come droghe vere e proprie, vendute come piccoli mix che riescono ad ingannare i clienti attraverso aggiunte a volte “fatali”, come ad esempio triturare le lampade a risparmio energetico nei frullatori e mescolare i frammenti alle droghe per renderle più lucenti. Un altro primato di cui la nostra regione non dovrebbe andare affatto fiera.