‘Doxa’ è il titolo della quarta opera di Luigi Elia che nasce da un gioco fatto con la parola doxa: (dal greco ‘opinione’) inteso come tutto ciò che non è provabile scientificamente e, in alcuni casi, utilizzato come sinonimo di religione. Il racconto è un giallo che mescola ricerche sui servizi segreti vaticani, teorie complottistiche sulla chiesa e i cavalieri templari e di malta, ma in realtà la vicenda di cronaca narrata è una scusa per attaccare, anche filosofeggiando, i poteri forti della società in cui viviamo.
Luigi Elia nasce il 5 dicembre del 1981 e vive a Sessa Cilento. Si diploma in ragioneria ma la sua passione, fin dall’adolescenza, è la scrittura. Inizia con testi per canzoni e dopo tempo e gavetta approda nei romanzi. Da subito si nota del talento e dopo la presentazione nazionale del suo libro, il 7 settembre, si è dimostrato un astro nascente del Cilento. Socievole, umile, ricco nell’animo e con una dote innata che gli ha permesso di emergere in un contesto spesso difficile. In carta e penna lui ha trovato la libertà.
Questo quarto libro fa parte di un progetto che l’autore porta avanti dal 2007 ovvero di creare un nuovo genere che lui stesso battezza come ‘giallo tenue’. Doxa ne è la giusta rappresentazione. Un linguaggio scorrevole e diretto in modo da poter essere compreso da tutti e volutamente duro per allontanarsi dai perbenismi della letteratura classica che sembra raccontare di un mondo lontano. Non vi sono eroi senza macchia ma persone con virtù e difetti. Il finale non è un happy ending ma piuttosto riconducibile all’ hard boiled, cioè il crimine è un fatto straordinario generato dalle condizioni della realtà e la risoluzione di esso non farà cambiare la società. Tra intrighi inganni e connivenze, l’autore riesce ad incollare il lettore alle pagine, invitandolo quasi a leggere l’opera tutta d’un fiato. L’arrivo alla soluzione riserverà colpi di scena inattesi e mostrerà le varie sfaccettature dell’essere umano.
Ancora una volta il Cilento fa parlare di se grazie a giovani pieni di talento come Luigi Elia che ha portato a Sessa Cilento una ventata di libertà di pensiero oltre che orgoglio per chi ha sempre creduto in lui.