Dottor M, splendida canzone dei Litfiba, è un dura presa di posizione nei confronti della società odierna, sempre più dominata dalla logica dell’apparire piuttosto che dell’essere.
Tale brano è incluso nell’album Mondi Sommersi, ottavo disco in studio della rock-band fiorentina, pubblicato nel gennaio 1997. Questo album, che ebbe un successo straordinario, pare “aprire” la produzione del gruppo a un rock più melodico e sperimentale, legato maggiormente all’influenza della musica anglosassone. Infatti viene continuamente ricercata una fusione tra il linguaggio del rock classico e l’utilizzo dell’elettronica più moderna: proprio questa commistione, questo “impasto” sonoro stratificato, è il tratto distintivo di un disco innovativo sia per i Litfiba che per il rock italiano. I testi di Mondi Sommersi, invece, vanno a focalizzarsi su temi già affrontati dalla band ma con un approccio più diretto e meno oscuro rispetto al passato.
Giungendo a Dottor M si può notare come l’inizio del brano presenti, immediatamente, il “punto di vista” della società attuale, il suo desiderio di manipolazione delle masse; la società stessa prende la parola e viene, quindi, personificata tramite la figura retorica della prosopopea:
Vi trasformo come volete / Cambio i cuori con le teste ed il passato / Cambio tutto anche il futuro / Ogni uomo ha diritto alla sua scelta / Che strana vanità
Di seguito, in un repentino susseguirsi di attacchi frontali, la critica alla mentalità, alla volontà dell’apparire, l’unica cosa che sembra davvero “contare” ai giorni nostri:
Non ammetteremo mai quel che siamo veramente / Non accetteremo mai quel che siamo veramente / Dottor M. Vi trasformo / Dottor M. Me voilà / Dottor M. Vi trasformo / Dottor M. Eccomi qua
I versi seguenti paiono presentarci questo fantomatico Dottor M, emblema della società contemporanea, figlio dell’aberrazione; la voce di Piero Pelù, per tutta la durata del brano, pare sottolineare il concetto essendo essa filtrata, distorta, fino a diventare quasi irriconoscibile, come se si trattasse di una voce diabolica che, dalle viscere della terra o dall’inaccessibile “stanza dei bottoni”, giunge fino a noi a recarci il suo terribile messaggio:
Non so’ meglio di nessuno / Ma di certo ho volontà / Sono figlio del godere sono figlio dell’errore / Siamo cavie della scienza / Con un’ombra di coscienza / La morale mi condanna / Ad essere punk ad essere trash / E vi trasformo / Dottor M. Me voilà / Dottor M. Vi trasformo / Dottor M. Eccomi qua.
La grande forza di Dottor M non risiede solo nelle straordinarie e inconfondibili qualità interpretative di Piero Pelù ma anche nella chitarra, in puro stile hendrixiano, di Ghigo Renzulli: infatti ad accompagnare e intercalare larga parte del brano e, soprattutto, i versi finali del testo prima dell’assolo, è un riff secco, incisivo, basato su poche note ripetute che paiono voler indicare la ricerca ossessiva di “normalizzazione” dettata dalla società a danno della moltitudine degli individui.
E rispetto la tua vita e rispetto la tua differenza / Educati da bersagli e la mia mano produce sbagli/ Dottor M. / E rispetto la tua vita e rispetto la tua morte / Ci muoviamo da bersagli e la mia mano produce tagli / Dottor M. Dottore Morte.
Per scavare, sondare, più nelle profondità di Dottor M abbiamo contattato Raimondo Genco, voce e leader degli Eroi Nel Vento, una delle maggiori tribute-band dei Litfiba: “Dottor M vuole parlarci di quelle che sono le difficoltà e la conseguente crisi dell’individuo contemporaneo che non accetta di essere quel che è e, dunque, si maschera ripetutamente perché l’apparenza è il canone comportamentale che la società impone come unica via verso il successo e l’ascesa sociale. Dottor M significa Dottor Morte e vuole indicare l’annichilimento della soggettività umana. È un pezzo molto tosto che si conclude con il caos di una musica elettronica che intende simboleggiare il caos in cui si vive e che, appunto, ti trasforma in una piccola molecola di una massa informe”.