Da 25 a 500 euro per chi si fa “beccare”
Dopo Venezia anche Baronissi mette a dieta forzata i piccioni. L’ordinanza comunale è arrivata dopo le numerose segnalazioni di diversi cittadini dovute ad inconvenienti igienici causati dai volatili.
A tutto questo si unisce anche il rischio concreto di natura igienico-sanitaria dovuto al possibile pericolo di trasmissione all’uomo di malattie infettive e parassitarie e alla tutela e al decoro di edifici pubblici e privati.
Il regolamento di igiene urbana veterinaria ha istituito una vera e propria lotta al volatile, reo di essere portatore di molte malattie, circa 60, tra le quali Salmonellosi, Criptococcosi, Istoplasmosi, Ornitosi, Aspergillosi, Candidosi, Clamidosi, Coccidiosi, Encefalite e Tubercolosi, trasmissibili sia all’uomo che agli animali domestici. Non è necessario il contatto diretto in quanto gli agenti atmosferici come il vento, i ventilatori o altro, possono trasportare la polvere infetta delle deiezioni negli appartamenti contaminando gli oggetti di uso quotidiano ed innescando i processi infetti.
«Trasmettono malattie infettive e parassitarie pericolose per l’uomo – scrive il sindaco Giovanni Moscatiello nell’ordinanza numero 18 che detta le misure anti piccioni – in più danneggiano gli edifici pubblici e deturpano il decoro urbano».
Niente cecchini assoldati per far fuori le colonie di uccelli com’è accaduto, ad esempio, a Lecco e Como, ma nel provvedimento si elencano le disposizioni per quei cittadini che sono alle prese con nidificazioni in casa: «I proprietari di edifici situati in ambito urbano sono invitati a proprie spese a schermare con adeguate reti a maglie sottili o altro mezzo idoneo ogni apertura dove nidifichino i piccioni, vista l’attitudine degli stessi ad occupare soffitte, solai e sottotetti».
Lo sfratto dei volatili da cornicioni, terrazzi, pensiline e davanzali sarà possibile grazie all’installazione di «dissuasori sui punti di posa» abituali punti di stazionamento e, in ogni caso, sarà cura del proprietario dell’immobile provvedere, sempre e comunque, a «mantenere sempre pulite da guano o piccioni morti le aree private e le strutture imbrattate».
Tolleranza zero, insomma, per i volatili e per chi non rispetta le misure dell’ordinanza.