Sono due le importanti manifestazioni che si terranno a Siano nel corso del mese di marzo per ricordare don Peppe Diana e per marciare uniti verso la legalità
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Quando l’io diventa noi, è allora che nascono collaborazioni che portano solo vantaggi e soprattutto bellissimi rapporti umani che fanno crescere tutto quello che si realizza. Senza voler primeggiare, ma lavorando come una sola entità: Associazione “Legalità e Futuro” di Siano, “Presidio Libera”, “Simonetta Lamberti” e “La Magnifica Gente do’ Sud” di Mercato San Severino, cooperano per organizzare e coordinare due importanti manifestazioni che ricordano l’operato di Don Peppe Diana e percorrono i Cento Passi verso il 21 marzo, Giornata Nazionale per la Memoria di tutte le Vittime Innocenti delle mafie.
Il 15 marzo 2015, presso la Chiesa S. Rocco in Siano l’Associazione di Arte e Cultura: La Magnifica Gente do’ Sud, porta in scena uno spettacolo teatrale per ricordare l’infinito amore che don Peppe Diana riversava al suo popolo: “Per amore del mio popolo, non tacerò”. Nessun luogo potrebbe essere più rappresentativo per ricordarlo, lui prete ammazzato in chiesa nel giorno del suo onomastico.
Questa serata rappresenta l’avvicinamento alla Marcia per la Legalità del 19 marzo 2015, con partenza alle 18.30 dalla piazza S. Rocco in Siano, che si pone l’obiettivo di marciare insieme verso la legalità e uniti contro l’indifferenza. Vi aspettiamo per essere in tanti a ricordare Don Peppe Diana, un fiume in piena a marciare per la Legalità, perché senza di essa non potrà mai esserci “libertà” e tutti assieme per smetterla di girarsi dall’altra parte e scuotere così le coscienze dal torpore dell’indifferenza. Già molte associazioni-scuole-singoli hanno aderito all’iniziativa, chiediamo, per chi può, di comunicare in anticipo la propria partecipazione per motivi organizzatrici.
Don Giuseppe Diana è morto, ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 nella sacrestia della chiesa di cui era parroco, a Casal di Principe, nell’agro aversano. Si stava preparando a celebrare la messa, quando quattro proiettili ne hanno spento per sempre la voce terrena. Una voce che predicava e denunciava, che ammoniva ma sapeva anche sostenere. Semplicemente un uomo di Chiesa, come ebbe modo di ribadire, quando lo etichettavano sbrigativamente «prete anticamorra». (Dalla Prefazione di don Ciotti al libro “Il costo della memoria”).
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