Tanta attesa e curiosità hanno caratterizzato la presentazione a Nocera Inferiore di “Madre terra. Fratello fuoco” di don Maurizio Patriciello e delle mamme della terra dei Fuochi.
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Assiepate all’interno ed all’esterno della caffetteria Blues, molte persone, hanno partecipato alla mattinata organizzata dalla redazione del giornale Insieme per la presentazione del libro “Madre terra. Fratello fuoco” di don Patriciello.
La tematica non è facile. Il libro tratta di alcune storie delle tante, troppe, mamme che vedono strapparsi via i propri figli dal “male”. A volte definito “brutto”. Per la, semplice e pudica, paura di nominare mostri del calibro di: tumori, leucemie ad altri terrori dei nostri giorni.
Il sacerdote di Caivano è diretto nel comunicare le proprie idee. Non ci gira troppo intorno. E critica chi invece tende a mascherare il fenomeno o, addirittura, a ricondurlo semplicisticamente al malcostume locale. La critica è dura e decisa, sono coinvolti politica, camorra e imprenditori. Nella chiacchierata don Maurizio Patriciello, con vari esempi, cala le persone nella misura microscopica del problema. Dalla creazione di una borsa, quanti rifiuti industriali vengono generati?
Alla base del problema c’è l’intreccio camorra-industria. A sostegno di questa tesi, parla di Carmine Schiavone: pentito dei Casalesi, morto il 22 febbraio del 2015. “Con la droga facevamo i miliardi, ma con la munnezza i rischi erano nulli”-sosteneva il cassiere del clan-“furono gli imprenditori del centro-nord a proporci il business, ma delle conseguenze non eravamo a conoscenza”. In questo inferno ci finiscono tutti, siderurgico, chimico, tessile. Il comparto industriale nazionale e non, per anni, ha fatto della Campania il tappeto sotto il quale mettere la polvere. Oggi migliaia di chilometri quadrati sono una polveriera.
“Ho incontrato Renzi alla Reggia di Caserta. Anche nella sua Toscana sono statai trovati rifiuti interrati. E’un problema Nazionale”
“Il problema è di tutti, anche nell’Agro”- ha ribadito don Patriciello – “I clan Galasso e Alfieri hanno farcito anche i terreni della valle del Sarno. Anche qui si muore poco di vecchiaia”. Attualmente si stanno facendo carotaggi nei pressi della galleria autostradale di Castel San Giorgio, per rilevamento di valori anomali di radioattività.
In questo quadro drammatico, però, c’è sempre la speranza. Quella di vedere crescere le 60000 persone della marcia di Caivano, di risvegliare le coscienze e mettere insieme tutti nella lotta alla camorra, che è lotta alla vita. Far sentire tutti meno soli davanti a questo grande “male” che affligge la Campania. Perché solo insieme si può vincere questa guerra, sradicando il fenomeno alle sue basi, dal capitale umano.
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