Per chi bazzica il Cilento quello di Domenico Monaco, “Contastorie” (come lui stesso di definisce), è nome di certo conosciuto
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Gli spettacoli di Domenico Monaco, in bilico fra musica, cabaret e tradizione cilentana sono richiesti dappertutto, dalle feste di paese a eventi privati.
Ecco la nostra intervista.
Ciao Domenico, come va?
Tutto bene. Stanco, ma combatto.
Che si dice a Trentinara, tuo paese natio?
Trentinara è in fermento. Sono appena terminati gli storici giochi dei rioni, con centinaia di ragazzi e ragazze impegnati a contendersi il titolo. Il 13 agosto è stato inaugurato il “Cilento in volo”, un’opera straordinaria, che sta portando centinaia di turisti nel nostro paese. In ultimo la Festa del Pane, con la sua classica atmosfera magica. Tutto bellissimo.
I tuoi spettacoli sono ormai richiesti moltissimo nel Cilento: hai avuto modo di portarli anche fuori dai nostri confini locali?
Mi sono spostato, ma solo un po’. Il progetto del Teareo TAM di Napoli con i comici di “Made in Sud”. Qualche serata nel Sannio, in Irpinia e qualche richiesta dalla Basilicata. Ma mi interessa poco, per ora: nel Cilento mi diverto tantissimo. E divertirmi è la prima cosa.
Ti definisci un “contastorie”: se qualcuno non conoscesse i tuoi spettacoli, come gli faresti capire cosa fai?
Bella domanda! Il mio spettacolo lo definisco un piacevole viaggio nella cultura e nella lingua cilentana. Ma è uno spettacolo comico e leggero a tutti gli effetti. Punto molto sull’interazione con il pubblico, a mo’ di animazione. A volte esagero pure e rischio di “abbuscare”.
Come ogni anno, parteciperai alla “Festa del Pane”, nella “tua” Trentinara: hai qualche asso nella manica, per questa edizione?
Guarda, l’asso nella manica è proprio Trentinara. Ieri sera, a casa, mi sentivo molto rilassato. E questo influisce positivamente sull’esibizione.
Tu che sei un esperto, cosa ci consigli di mangiare, alla “Festa del Pane”?
Alla festa del pane consiglio di mangiare qualsiasi cosa: è tutto buonissimo. I miei piatti preferiti sono lo sfriuonzulo, le mulegnama ‘mbuttunate, i fusilli con sugo e cacioricotta di capra. Tutto squisito e accompagnato dall’ottimo pane di Trentinara, prodotto da sapienti mani di donna e cotto nei forni a legna che profumano di storia, di allegria e di casa.
Progetti attuali e futuri?
Continuerò a fare il Contastorie fino a quando non mi c*** il c****. Poi vorrei scrivere. Vorrei scrivere cose. E continuare a lavorare in questo ambito che mi piace tanto. Poi voglio ritirarmi a vita privata, coltivare la terra e crescere una capretta. Avere a che fare poco con esseri umani, insomma.
Saluta i nostri lettori!
Saluto ai lettori: ciao Giovanni. Ciao Pascà. Ciao Marì.
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