Dj Marcellino di Matteo: intervista esclusiva a 360°a uno dei più grandi Disc Jockey del Sud Italia.
Marcellino di Matteo ha parlato a Zerottonove.it e ha raccontato le proprie esperienze nel mondo della musica sottolineando l’importanza che essa può avere nei giovani salernitani.
Chi è Marcellino di Matteo? Come è nata la tua passione per la musica? Quanto ti ha dato la musica?
Il nome Marcellino DJ nasce da Marcello di Matteo, la passione per la musica mi è nata fin da bambino quando usavo le pentole di casa come un batterista. L’amore per il mondo della musica me l’ha trasmessa la mia famiglia, in primis mio padre, (che suonava i in un gruppo cilentano, i Zazà) e poi mio fratello e mia sorella. In casa è stato sempre presente il mitico giradischi con le canzoni Rock di mio fratello e Funky di mia sorella. Iniziai la mia esperienza nel mondo della musica a 15 anni a Radio Meta, una delle tante radio libere che nascevano in quel periodo nella Valle dell’Irno, facendo lo speaker e il disk jockey. Da lì iniziai a fare le mie prime serate qua a Salerno, ma l’idea e la consapevolezza di voler fare quel mestiere me l’ha data Lorenzo Jovanotti, l’ho conosciuto nel 1987 e gli ho visto fare magnificamente il Disk Jockey a Palinuro, da allora in me c’ è stata un’illuminazione. Tornai a casa e comprai i primi giradischi tutti miei per mixare e mi profusi anima e corpo nel mestiere del Disck Jokey: quello di mettere insieme,plasmare e creare le varie melodie, il lavoro di un vero artista insomma. L’estate successiva mi proposero di fare il Disk Jokey proprio a Palinuro e poi da lì è arrivata l’occasione della vita: mixare al Picchio Rosso a Modena, uno dei maggiori locali del Nord Italia. Ho colto l’occasione al volo, iniziai a suonare al Picchio Rosso la domenica pomeriggio e da lì la strada è stata tutta in discesa, ho iniziato a lavorare il sabato sera in tutti i locali della riviera romagnola tra cui il Club dei Nove Nove, uno dei primi After Hours in Italia. Da lì mi hanno cercato tutti, ho mixato in tutta Italia e in Europa: Spagna, Svizzera e Austria. Ho diviso la mia consolle con vari artisti nazionali e internazionali quali: Herbie, Rubens, Mauro Ferrucci, Ralf, Luca Colombo, Ricky Montanari, Ricky Fara, Carlo Mognaschi, Andrea Arcangeli, Sandro Russo, Ivan Iacobucci, Frankie Foncett, Kid Batchelor, Benji Candelario, David Morales, Frankie Knuckles, Tony Hunphries, Victor Simonelli ,Johnny D e Nicky P.Poi sono tornato nella Valle dell’Irno, le politiche dei locali in Italia sono cambiate, l’epoca del boom dell’house e dell’Hip hop si stava trasformando e ho sentito il richiamo della mia terra.
Quanto è importante lavorare con la musica nel territorio salernitano?
Molto, credo sia una grande opportunità per i giovani non solo in termini retributivi, ma anche per stimolare la loro creatività e indirizzarli verso i giusti valori quali l’amore,l’amicizia, la fratellanza e la solidarietà. I giovani di oggi devono innanzitutto volersi bene, non farsi del male da soli e rimboccarsi le maniche perseguendo i propri obbiettivi e i propri sogni. Nel territorio salernitano abbiamo una bella realtà che abbina musica e arte: Overline Jam che si tiene a Baronissi, di cui io sono promotore e primo collaboratore,riesce ad abbinare magnificamente arte, sotto forma di graffiti, e musica. L’Overline è anche un modo di responsabilizzare e motivare i giovani del nostro territorio, aumentando il loro senso civico e facendo conoscere la musica Rap e Hip Hop alla gente del salernitano e non solo. Questa manifestazione dà l’opportunità ai ragazzi di manifestare tutta la propria creatività sotto forma di vera e propria arte. A tutti i ragazzi del nostro territorio dico di perseguire il sogno di fare il disk jockey e la musica rap e di non fermarsi davanti ai primi ostacoli.I problemi del salernitano in questo senso è che i proprietari dei locali vedono il DJ ancora solo come un tecnico e non come un creatore vero e proprio di musica, non forniscono amplificatori o mixer, devi portarteli di persona da casa tua a spese proprie, e non sempre tutti ne hanno la possibilità. Comunque consiglio sempre ai ragazzi di non abbattersi e di cercare sempre nuove opportunità nel mondo della musica come nella vita,mai arrendersi!
Come hai visto la vittoria di un tuo conterraneo, Rocco Hunt, al festival di Sanremo?
Sono stato contentissimo, ho tifato per lui fin dall’inizio, è stata un’enorme soddisfazione. Ha vinto Sanremo giovani con un testo bellissimo, scritto con pensieri stupendi sul Sud Italia. Non riesco a capire tutti quelli che l’hanno criticato e gli sono andati contro a priori solo perchè ha portato la musica rap a Sanremo, inconcepibile. Per me è stata un’ immensa emozione vedere trionfare un giovane della mia città sotto l’insegna del genere che più amo in assoluto, la musica Rap. Secondo me il Rap Napoletano può sfondare non solo in Italia ma anche in tutto il mondo.
Chiudiamo con i tuoi progetti futuri, quali sono?
Collaborerò con Fabrizio “Bizio” Colasanti, noto produttore di house music romano, per la creazione di un progetto di musica house garage. Ho anche in programma una collaborazione con un rapper di Nocera conosciuto con il nome di “Verbo Commaone” con cui realizzerò un progetto Hip Hop in italiano. E poi ovviamente collaborerò sempre con lo staff dell’Overline.