Prima Assemblea Pubblica a Fisciano per promuovere i Distretti Rurali per le Aree Interne e Protette della Provincia di Salerno. Per l’assessore al bilancio, Franco Gioia, si tratta di una opportunità unica
L’apporto scientifico sarà un altro tassello importante nell’azione che sta mobilitando le forze del territorio intorno alla creazione dei Distretti rurali, agroalimentari di qualità e di filiera delle aree interne e protette della Provincia di Salerno. Ecco quindi che anche l’Università di Fisciano accetta la “sfida” che parte dai territori e dalle aziende, e che sarà basata su quattro fattori portanti per combattere una crisi che non vede via d’uscita: organizzazione, trasparenza, competenza ad innovazione. È questo il messaggio lanciato all’assemblea dei Distretti Rurali tenutasi ieri pomeriggio presso la sala conferenze del Comune di Fisciano.
[ads2] All’incontro hanno partecipato: l’assessore al bilancio del Comune di Fisciano, Franco Gioia; l’assessore alle attività produttive del Comune di Baronissi, Serafino De Salvo, il sindaco di Calvanico, Franco Gismondi; il sindaco di Castel San Lorenzo, Gennaro Capo; Vincenzo Galdi del Dipartimento di Ingegneria Industriale (inviato dal rettore Aurelio Tommasetti ); Anna Pina Arcaro (Ente per Sviluppo Sostenibile “I Piccoli Campi srl”); Rosa Pepe (CRA ORT Progetto RGV – FAO ); Marisa Di Matteo (Dipartimento di Ingegneria Industriale Fisciano); il direttore generale per l’Agricoltura della Regione Campania, Filippo Diasco; il consigliere regionale della Campania, Gennaro Mucciolo; il presidente del Cia di Salerno, Carmine Pecoraro.
Dopo Fisciano, primo Comune della Valle dell’Irno ad aver sottoscritto, lo scorso 4 ottobre a Castel San Lorenzo, l’adesione al Comitato per l’istituzione dei Distretti Rurali, Agroalimentare di Qualità e di Filiera per le aree interne e protette della provincia di Salerno, hanno aderito ai Distretti anche i Comuni di Baronissi e Calvanico.
“La nostra Università – ha dichiarato Galdi – dà piena disponibilità con il coinvolgimento delle diverse strutture dipartimentali. I distretti possono generare una struttura snella con regole trasparenti, e l’Università sarà un punto d’incontro nell’individuare le priorità delle linee d’azioni”.
“I distretti – dichiara l’assessore Gioia – sono un’opportunità che non dobbiamo farci sfuggire soprattutto per il nostro territorio della Valle dell’Irno. I vantaggi per chi aderisce ai distretti sono molteplici, in quanto oltre alla valorizzazione dei prodotti tipici locali quale la nocciola, ci sono notevoli agevolazioni fiscali. Si possono fare accordi locali con l’agenzia delle entrate che permetterebbero per i primi tre anni di stabilire un’aliquota fissa di tassazione senza subire accertamenti. Poi c’è l’esenzione totale dall’Imu, dalla Tarsu e da altri tributi locali”.
“Altri vantaggi – continua Gioia – sono i seguenti: da un lato poter contrattare con istituti di credito per ottenere mutui agevolati per tutti gli aderenti; e da un altro lato poter contare su una gestione amministrativa centralizzata, nel senso che sarà il distretto a seguire le fasi autorizzative e i procedimenti amministrativi in favore di tutti gli aderenti”.
Sarà anche quindi l’Università di Salerno insieme ad altre realtà scientifiche, a cogliere questa opportunità per “un nuovo modello economico gestionale “rigenerativo” e dal basso – come evidenzia Anna Pina Arcaro, responsabile del Comitato Promotore per l’istituzione dei Distretti – e sarà un modello mirato alla risoluzione di problematiche dei territori svantaggiati in un’ottica di riequilibrio, rinascita territoriale e di sviluppo locale partecipativo”.
“Importante – ha spiegato Carmine Pecoraro, presidente del Cia Salerno – il concetto di sistema di filiera. Senza sistema è complicato per i singoli andare avanti e creare sviluppo. Non si parla più di agricoltura ma di agroalimentare creando un sistema di filiera che includa più settori da quello agricolo a quello turistico per poi passare a quello alimentare e a quello industriale. Un sistema di questo tipo è proficuo per il distretto”.
I distretti, previsti dalla Legge Regionale numero 20 dell’8 agosto 2014, sono finalizzati a promuovere lo sviluppo rurale, a valorizzare le risorse naturali, sociali ed economiche dei territori per facilitare l’integrazione tra i diversi settori economici e tra le stesse filiere e a garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Sono invitati e possono aderire al Comitato Promotore per l’istituzione dei Distretti Rurali, Agroalimentare di Qualità e di Filiera per le aree interne e protette della provincia di Salerno tutti gli OPERATORI AGRICOLI (dai produttori alle aziende di trasformazione e vendita dei prodotti sia agricoli che alimentari) oltre ad altre attività SOCIO ECONOMICHE COLLEGATE come la ristorazione, i bar, le gelaterie, gli agriturismi e/o attività extralberghiere presenti sul territorio.