Il Jobs Act targato Renzi. Sussidio di disoccupazione anche per i lavoratori precari: bisognerà aver lavorato tre mesi, non più necessari i due anni contributivi.
Il cuore del Jobs Act di Renzi si chiama Naspi: un sussidio di disoccupazione universale, destinato a tutti coloro che perdono il posto, compresi i meno protetti tra i precari, cioè i collaboratori a progetto, fuori da quasi tutti i sostegni.
Il piano, elaborato dal politologo Stefano Sacchi, costerà 1,6 miliardi in più di quanto oggi si spende per i sussidi, dunque 8,8 miliardi in tutto: il piano potrebbe essere finanziato con uno spostamento di risorse dalla Cassa Integrazione in deroga, che vale 3 miliardi annui.
Dunque, si tratterebbe del piano più ragionevole perché andrà a includere anche gli “atipici“; l’accelerazione è maturata qualche giorno fa, dopo la pubblicazione dei drammatici dati Istat sulla disoccupazione.
Non solo, però, l’assegno universale per chi perde il lavoro nei piani di Renzi, ma anche sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione, interventi sull’edilizia, taglio al cuneo fiscale e ai costi dell’energia. Misure che andranno a unirsi anche alla riduzione della tipologia di contratti oggi esistenti, al nuovo codice del lavoro e all’Agenzia unica federale come polo di coordinamento dei centri per l’impiego attuali.
L’entità del sussidio della Naspi sarà per tutti al massimo di 1.100-1.200 euro mensili all’inizio del periodo di copertura e discenderà verso i 700 euro alla fine, così come prevedono le regole Fornero attualmente in vigore. L’importo, dunque, sarà lo stesso, ma con una durata più lunga.
“In questo modo risolveremo due problemi – spiega il politologo Stefano Sacchi – Il primo, quello dei lavoratori a tempo indeterminato che dal 2016, per effetto della Fornero, perderanno l’indennità di mobilità. Il secondo, quello dei lavoratori non protetti, cioè i 900 mila dipendenti messi fuori dalla legge Fornero per i requisiti troppo stringenti”.
In totale, un milione e 200 mila lavoratori potenziali disoccupati senza, fino a ora, alcuna tipologia d’aiuto.