Disoccupati in protesta, ieri grande partecipazione alla fiaccolata partita da piazza Mercatello. “Fondi europei sottratti”, “Il Prefetto si nega”
Grande partecipazione ieri in Piazza Mercatello, donde ha preso le mosse la fiaccolata voluta dalla Rete Salernitana per il diritto al lavoro ed al reddito e dal Movimento dei Disoccupati di Salerno all’indomani dei recenti licenziamenti che hanno coinvolto la vita di tanti lavoratori salernitani.
Alle 19 tutti in piazza, le fiaccole accese e luminose, pronti per la marcia pacifica verso Pastena al grido di “SAVE ELDO BOYS”, “Salerno vuole lavoro” e “Restiamo umani”: tra i manifestanti c’erano tanti ex dipendenti dell’Eldo e dell’Essentra, ma anche i lavoratori edili e gli impiegati della Centrale del Latte ormai privi d’impiego. I tre slogan, emblematici, sottolineano la triste situazione comune a ben 554 cittadini disoccupati, che con la scomparsa di numerose attività industriali hanno perso la possibilità di vivere serenamente.
“I professori dell’Università – specialmente quelli d’Ingegneria ambientale – mettano a disposizione i propri saperi!”. L’urlo del megafono si riferisce alla proposta avanzata per incentivare una “Green Edilizia” che favorisca il recupero di aree dismesse o abbandonate per un riuso sociale. Intanto, uno dei rappresentanti della Rete Salernitana, Giuseppe Caracciuolo, racconta: “Ben 117 magazzini salernitani sono già stati chiusi, e le attività commerciali del Centro Storico, totalmente abbandonato, continuano a fallire. Inoltre – precisa – incontrare il Prefetto di Salerno, spesso assente, è diventata pura fantascienza. Noi continueremo a proporre un incontro fattivo che coinvolga Prefettura, Comune, Provincia ed Università insieme ad Organizzazioni sindacali e categorie del Commercio, con i rappresentanti dei diversi Movimenti e lavoratori disoccupati”.
“Poiché – prosegue – il Prefetto continua a fare lo gnorri, abbiamo deciso che in settimana gli faremo avere un ultimatum, perché noi dobbiamo e vogliamo essere aiutati”. Altri manifestanti, delusi e scoraggiati, sottolineano la negligenza delle Istituzioni: “La Regione aveva promosso, con l’ausilio di fondi europei, un progetto denominato Più sviluppo, Più lavoro – terminato nel 2008 – che consisteva in un corso formativo per l’acquisizione di professionalità spendibili, cui doveva seguire una work experience. Noi, come tanti altri, abbiamo partecipato, ma ci siamo ritrovate con una formazione inutile e oggi non siamo ancora stati chiamati per lavorare, perché i fondi europei sono spariti”.
Ben 2 milioni e mezzo di euro “scippati”, ricorda Franz Cittadino (rappresentante del Movimento dei Disoccupati): “Il modo in cui gestiscono i fondi europei non è trasparente. Noi abbiamo perso un’opportunità di lavoro, e intanto la proposta di avviare cantieri di formazione-lavoro non è stata ancora ascoltata”.
Chi ci toglie il lavoro, ci toglie la dignità ripetono altri manifestanti, visto che anche gli operatori agricoli “non se la passano meglio: siamo tutti malpagati, e c’è grande disparità tra domanda e offerta. Spesso produciamo in abbondanza cibi poco richiesti sul mercato, che poi, eccedenti, vengono sprecati. E intanto, ci licenziano”.