Un vero e proprio incubo quello che stanno vivendo circa 200 italiani in seguito alla chiusura del Disney World di Orlando, in Florida. Due salernitane costrette a rimpatriare

Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio il mondo intero, oltre che per l’emergenza sanitaria anche per quella economica. Numerose attività sono state costrette a chiudere i battenti e ad individuare soluzioni alternative per poter tutelare i propri dipendenti fino alla fine dell’epidemia. Il parco giochi più conosciuto al mondo – Disney World con sede ad Orlando in Florida – non è rimasto immune a queste dinamiche ed ha visto i suoi cancelli chiudersi al pubblico esattamente un mese fa, il 15 marzo, in attesa di riaprire ad aprile. Ad oggi, però, non c’è ancora una data certa e l’incertezza di molti dipendenti si è presto trasformata in un incubo: ad esserne toccati sono circa 200 italiani.

Inizialmente questi ultimi si sono visti congelare il proprio posto di lavoro e sono stati preparati a restare senza stipendio fino alla riapertura. Tuttavia, avevano la possibilità di restare nelle residenze messe a disposizione dell’azienda. Adesso anche quest’ultima concessione è venuta meno e i dipendenti sono stati costretti ad abbandonare il parco entro il 17 aprile e a rimpatriare. Il prezzo per i voli di ritorno sono però aumentati a circa 5.000 euro.

A denunciare l’accaduto al quotidiano Il Mattino sono due giovani salernitane: Giuliana, 22enne di Sarno e Linda, 26 enne di Battipaglia.  Insieme alla comunità italiana, le giovani stanno cercando una soluzione per uscire dall’incubo.