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Disastro ambientale a Battipaglia: ecco il documento sottoposto all’Amministrazione

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Disastro ambientale a Battipaglia: ecco il documento sottoposto all’Amministrazione

Il testo integrale del documento presentato questa sera, in Aula Consiliare, da diverse associazioni e comitati cittadini di Battipaglia dopo i fatti accaduti negli ultimi giorni

Battipaglia – Qui riportato il testo integrale delle richieste avanzate dal comitato “Battipaglia dice NO”, Legambiente e Civica Mente.

PREMESSA

“Da oltre un quarto di secolo il territorio comunale di Battipaglia porta il peso dei rifiuti dell’intera provincia di Salerno.

Nel comune di Battipaglia ci sono ancora siti di stoccaggio provvisorio di ecoballe (ad oggi uno in meno da svuotare, ma uno in più da bonificare). Nella stessa area del Castelluccio e di Grattaglie esistono due mega discariche che hanno recepito, per oltre 30 anni, i rifiuti di tutta la Campania tra cui i rifiuti di tutte e quattordici le strutture ospedaliere di Napoli. 

Il pentito Carmine Schiavone ha dichiarato nel 1997, alla Commissione Bicamerale Antimafia che non esclude la presenza in queste discariche di rifiuti tossici. Entrambe le discariche non sono state mai bonificate.

Dal 2010 è sotto sequestro un sito con oltre 300mila tonnellate di rifiuti speciali costituti da scorie di fusione e terre di fonderia in un’area adibita a cava di 25.000 metri quadrati.

Dal 2002 il comune ospita l’impianto TMB (ex CDR, ex Stir) che tratta tutto l’indifferenziato della provincia di Salerno. La sua realizzazione è avvenuta con sottoscrizione di un Protocollo mai rispettato in nessun suo punto. 

Dal 2013 è attivo l’impianto di compostaggio nel territorio di Eboli, ma al confine con Battipaglia (così come la discarica).

La città è invasa, quotidianamente e in ogni periodo dell’anno, da miasmi pestilenziali. Tutti i siti presentano, in ogni periodo dell’anno, tonnellate di rifiuti giacenti all’aperto, come rilevata da numerose ispezioni dell’ARPAC, NOE e Polizia Municipale.

In tre anni si sono verificati 4 incendi in altrettanti siti di lavorazione dei rifiuti. Ad oggi non è noto con precisione, nonostante le richieste dei cittadini, quante siano le aziende che trattano rifiuti nel comune di Battipaglia, né il quantitativo dei rifiuti trattati, né la loro tipologia.

Le aziende continuano ad essere autorizzate ad ogni richiesta di ampliamento. Tali autorizzazioni avvengono sempre ed in ogni caso senza via. Anche dopo controlli con esito negativo, alle aziende diffidate, chiuse e/o sanzionate, sono sempre concesse tali autorizzazioni.

Nonostante le passate interrogazioni parlamentari e richieste in consiglio comunale, a tutt’oggi non è nota l’incidenza delle malattie tumorali in città, se tale dato è superiore alla media nazionale né se in linea con tale dato ma in aumento negli ultimi anni. 

Pertanto, omettendo ogni ulteriore riferimento legislativo, storico, cronologico, burocratico, essendo questi solo alcuni aspetti dell’ormai non precaria, ma compromessa situazione ambientale in città, nota a questo ente in tutti i suoi risvolti e qui non solo sommariamente ricordata.

Per tali motivi suggeriamo agli amministratori della città di prendere atto:

  • dell’assoluta inutilità di atti, accordi, disposizioni comunali, provinciali e regionali in materia di rifiuti;
  • della rilevanza economica delle produzioni agroalimentari e zootecniche che esprime il territorio e l’intera piana;
  • dei danni economici che il susseguirsi di incendi e fenomeni relativi alla lavorazione dei rifiuti provocano alla suddetta filiera;
  • dei danni alla salute degli abitanti prossimi a tale concentrazione di aziende preposte alla raccolta, stoccaggio e lavorazione di rifiuti. Basterebbe soltanto il fenomeno dei miasmi che, da anni, in estate, impedisce, ad almeno metà dei battipagliesi, di aprire finestre e balconi:
  • dell’eccessivo lassismo degli uffici governativi regionali, nel rilascio di concessioni, e successiva concentrazione sul nostro territorio, di autorizzazioni ad aziende preposte alla raccolta, stoccaggio e lavorazione del pattume;
  • del reale pericolo di scivolare in una condizione simile a quella della terra dei fuochi
    e pertanto.

VI PREGHIAMO DI CHIEDERE

unanimemente, l’affido e la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti, nella Piana del Sele, ad un commissario governativo. Che allo stesso vadano conferiti poteri straordinari, di chiusura impianti, valutazioni del fattore di pressione, riqualificazione e dislocazione impianti.

Al Sindaco e Consiglieri Comunali

Chiediamo inoltre:

  • di annullare il prossimo consiglio comunale dell’8 agosto, per accogliere le istanze della cittadinanza;
  • la nomina del nuovo assessore all’ambiente 
  • l’immediata costituzione della Consulta sull’Ambiente.

Sulla nomina dell’assessore all’ambiente si precisa inoltre, secondo i comitati stessi, che tale figura deve essere individuata, di pari accordo, attraverso una seduta pubblica, pertanto dai cittadini.

Le dirette della protesta

Parte 1

https://www.facebook.com/Zerottonove/videos/1483204531830920/

Parte 2

https://www.facebook.com/Zerottonove/videos/405605146740465/