Paola La Valle presenta “Diario di un re e di cento rose”, il racconto della messa in scena dei due stage di Antonello De Rosa
[ads1] E’ stato presentato ieri, presso la Feltrinelli di Salerno, il libro di Paola La Valle, “ Diario di un re e di cento rose” . Il libro narra, quasi in diretta, lo svolgimento dei due stage di Antonello De Rosa (svolti uno a Cava e l’altro a Salerno) e la messa in scena degli spettacoli teatrali ispirati ai drammi di due personaggi, generati da testi classici, dipinti e plasmati dall’inventiva di un “Re-gista”, cosi definito da Franco Bruno Vitolo, come Antonello De Rosa che alla fine diventa il protagonista “vero” della narrazione. “Diario di un re e di cento rose” è stato scritto con la collaborazione di Franco Bruno Vitolo.
Il Re del titolo è Edipo, inconsapevole uccisore del padre e marito di sua madre. Il testo, ispirato all’Edipo re del tragediografo greco Sofocle, è stato rielaborato da Alessandro Tedesco (attore e scrittore) e dallo stesso Antonello De Rosa, regista e attore salernitano. Le rose fanno riferimento a Le cinque rose di Jennifer, il dramma di Annibale Ruccello a cui si è ispirato lo stage, il quale racconta della straziante, quasi vana attesa di una telefonata, simbolo di una ricerca d’amore infinita da parte del travestito Jennifer.
Franco Bruno Vitolo spiega come ” Diario di un re e di cento rose” sia un momento di crescita e di creatività: ” L’ispirazione e la creazione sono il momento più affascinante di tutto il percorso. Antonello De Rosa è riuscito a mescolare le anime di Edipo e Jennifer, ha colto le grandi diversità di questi due personaggi fondendoli perfettamente”. Le opere rappresentano in assoluto il dramma dell’uomo di fronte alla solitudine sottolineando l’impotenza dell’individuo dinanzi ai grandi problemi esistenziali. Il libro è l’esplosione dell’io di fronte a questa insostenibile pesantezza dell’essere.
Ogni attore trasmette se stesso nell’interpretazione restando fedele all’animo del personaggio stesso, rendendo cosi ogni scena piena, originale ed unica. L’essere umano, come viene rappresentato nell’opera e nel libro, è un prisma composto da mille sfaccettature; il teatro rappresenta lo specchio nel quale tutti prima o poi siamo costretti a confrontarci.
La struttura grafica del libro si presenta molto elegante, arricchita da splendide fotografie scattate durante gli stage e lo spettacolo finale, dando così la possibilità al lettore non solo di leggere il racconto ma anche di viverlo attraverso gli scatti. Il libro si presenta molto chiaro, fluido, ricco di connotazione, capace di creare e di rappresentare i silenzi, svelando i mille volti dell’uomo-attore, dipingendo attraverso le parole il dolore ed i timori che si nascondono in ognuno di noi.
Antonello De Rosa evidenzia l’importanza della musica e come essa possa essere in grado di trasmettere e di accendere le interpretazioni degli attori :” La musica è un sottotesto straordinario, è capace di riempire laddove le parole non possono, è la mia musa, mi accompagna nella scelta dei personaggi, ispira il mio animo.”
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