Più di un mese fa la LND aveva esautorato il presidente Vincenzo Pastore. Oggi è arrivata la difesa di Di Stasi, delegato provinciale FIGC di Salerno
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“Non si tratta di un commissariamento ma di una vera e propria manovra politica“.
Con queste parole il delegato provinciale della Figc Salerno, Donato Di Stasi, scende in campo a difesa del presidente Vincenzo Pastore. Il massimo dirigente della federazione su scala provinciale si mostra deciso e convinto nel ripercorrere le tappe che hanno segnato le ultime vicende assurte alla cronaca sportiva nazionale: “Tutto è partito da una denuncia di Vincenzo Pastore alla LND di ingenti ed ingiustificati prelievi da parte del responsabile amministrativo poi dimessosi, allertando gli organi di controllo che, nel corso delle loro ispezioni annuali, non hanno mai rinvenuto nulla di eclatante – esordisce Di Stasi –magicamente ora se ne accorgono guarda caso in vista delle imminenti elezioni alla Lega Nazionale Dilettanti e senza tenere conto di precedenti storici con ammanchi nei comitati regionali ma “sanzionati”.
“Tra l’altro si tratta di un commissariamento illegittimo in quanto firmato da un vice presidente vicario tenuto all’ordinaria amministrazione e basata su una relazione su una documentazione bancaria arrivata dopo il commissariamento e con chiare dimostrazioni delle firme false attribuite al presidente Pastore”.
L’entourage del presidente è già al lavoro per espletare tutte le pratiche di ricorso necessarie:
“Siamo tutti sintonizzati sulla stessa frequenza – prosegue Di Stasi – grati a tutte le società per i loro continui attestati di stima. Da oltre due settimane il commissario straordinario non ha incontrato i presidenti provinciali nel mentre nominava due vice-commissari. Mi rende particolarmente perplesso la nomina di Salvatore Gagliano che fino a poco fa criticava i contributi al calcio e che anni fa fu legittimamente non confermato nelle sue cariche federali dalle società sportive. Evidentemente esistono ancora personaggi che escono dalla porta per voler poi rientrare dalla finestra. La nostra sarà una battaglia di equità e giustizia: come mai il commissariamento si è materializzato alla vigilia delle elezioni LND a Novembre? Evidentemente a qualcuno non è andata giù l’onestà intelletuale con cui Pastore si oppose alla candidatura di Belloli. E’ altrettanto paradossale come la LND paghi 5 persone (un commissario, due vice e due consulenti) per risanare un buco”.
Anche il versante sportivo crea le sue preoccupazioni:
“Dopo quanto successo le società si stanno allontanando dal comitato – conclude Di Stasi – prive di una figura di riferimento come Pastore, facilitando l’opera di distruzione del calcio campano. Ma la vicinanza espressa dalle società, dalle prime squadre alle scuole calcio ci induce a reagire, a cercare di riprenderci ciò che meritiamo, a tutela soprattutto degli stessi club che restano al di sopra di tutti gli interessi secondari. Vogliamo giustizia per tutti”.
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