Il Tribunale del Riesame di Salerno ha condannato 9 ultras della Nocerina agli arresti domiciliari in seguito al derby farsa Salernitana – Nocerina
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Il Tribunale del Riesame di Salerno, che ha condannato agli arresti domiciliari 9 ultras della Nocerina in seguito al derby farsa contro la Salernitana, ha depositato l’ordinanza sulla richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica di Salerno in riferimento a quanto avvenuto durante il derby Salernitana – Nocerina del 10 novembre 2013, quando furono posti in essere gravi comportamenti intimidatori da parte di una frangia di ultras rossoneri nei confronti dei giocatori e dei dirigenti sportivi della società molossa.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno e svolte dalla D.I.G.O.S di Salerno, hanno permesso di ricostruire l’azione criminosa, iniziata dapprima attraverso una protesta inscenata innanzi al “Park Hotel San Severino” con il chiaro intento di far desistere i giocatori dal disputare l’incontro, sotto la minaccia di ritorsioni contro la incolumità fisica delle vittime, e culminata con la interruzione della partita presso lo Stadio “Arechi” di Salerno dopo solo venti minuti di gioco per simulate ragioni tecniche (infortuni meramente strumentali dei giocatori ed impossibilità di sostituzione dei medesimi per aver effettuato le tre sostituzioni consentite nel primo minuto dell’incontro).
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Di seguito un passaggio della sentenza: “I fatti che hanno determinato la sospensione di Salernitana – Nocerina rappresentano l’espressione più evidente del livello di capacità a delinquere alla quale alcune frange più oltranziste delle tifoserie organizzate sono giunte, comportando una sostanziale presa in ostaggio del sistema calcio, del tutto coartato dalla volontà di individui spesso provenienti da ambienti malavitosi e quindi particolarmente pericolosi. Questi sono i dati espressivi della pericolosità generica degli indagati; chiunque è capace di organizzare, gestire, coordinare, assumere ruoli di primaria importanza in azioni di tale rilievo per il turbamento dell’ordine pubblico è concretamente in grado avendone l’occasione, nella vita quotidiana, di risolvere mediante la commissione di reati della stessa specie di quelli per i quali si procede, le controversie che ne dovessero ostacolare la propria esistenza.”
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