Depuratori sequestrati a Ravello, Atrani e Cetara perché inquinavano il mare. Diciassette indagati per frode e deturpamento
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Depuratori sequestrati nelle province della Costiera Amalfitana di Ravello, Cetara ed Atrani. I cittadini avevano segnalato da tempo la comparsa, nelle acque circostanti, di schiuma, cattivo odore e chiazze marroni.
I Carabinieri del Noe hanno quindi posto i sigilli sui depuratori che, secondo le indagini effettuate, scaricavano i reflui urbani in acqua senza le opportune depurazioni. Gli elementi dannosi sono quindi stati immessi in mare in una quantità molto maggiore rispetto ai limiti consentiti dalla legge.
I reati di cui sono indagati attualmente diciassette persone, compresi i gestori dei depuratori, accusati di frode in pubbliche forniture, sono danneggiamento di beni pubblici, deturpamento di bellezze naturali, getto di cose idonee a molestare persone, e deposito incontrollato di rifiuti .
Agli amministratori pubblici invece è stato invece contestato il reato di omissione di atti d’ufficio per non aver assolto i propri obblighi e non aver supervisionato sulla depurazione del mare.
La Procura ha dunque disposto due provvedimenti attraverso il Tribunale di Salerno. [ads2]