Respinta la mozione di sfiducia presentata ieri dal Movimento Cinque Stelle contro Del Basso De Caro. Zanda (PD): “Inopportunità politica”
Il Senato, nella seduta pomeridiana di ieri, mercoledì 16 aprile, ha respinto la procedura di revoca, presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti del Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Umberto Del Basso De Caro.
Con 19 voti favorevoli, 168 contrari e 14 astenuti, l’Assemblea di Palazzo Madama non ha approvato la mozione n. 230 del senatore Vincenzo Santangelo, che chiarisce come “La grave compromissione dell’onorabilità del Sottosegretario e della sua attività ministeriale” non consenta “La sua ulteriore permanenza in una delicata carica di impegno e responsabilità”.
La Procura della Repubblica di Napoli ha, infatti, imputato l’onorevole Del Basso De Caro per il reato di peculato, con lo scopo di verificare “La destinazione di somme non rendicontate” che, pari a 11.300 euro, erano state utilizzate nel corso del suo mandato di Consigliere regionale della Campania.
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In risposta all’interpellanza del Movimento Cinque Stelle, il senatore Luciano Pizzetti, Sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ha affermato: “Il sottosegretario Del Basso de Caro allo stato risulta indagato e non imputato. Proprio in veste di indagato ha fatto richiesta di essere ascoltato dal pubblico ministero per dar conto del proprio operato. Noi riteniamo che nel rigoroso rispetto del principio di legalità, l’informazione di garanzia vada ricondotta alla sua funzione di tutela dell’indagato senza anticipare l’esito dell’indagine da parte di un corpo politico”.
Per il senatore Luigi Zanda si tratta, invece, di un caso di inopportunità politica. “Il Sottosegretario Del Basso De Caro ha un passato integro. È stato presidente dell’Ordine degli Avvocati di Benevento e per i fatti di cui si sta discutendo in questi giorni non è mai stato interrogato dalla Magistratura e l’unico atto che gli è stato sinora notificato è l’avviso di chiusura delle indagini preliminari”.
Il Movimento Cinque Stelle, oltre alla mozione Del Basso De Caro, ne ha presentate altre sei, nei confronti dei ministri Giuliano Poletti, Federica Guidi e Maurizio Lupi, del vice ministro Filippo Bubbico e dei sottosegretari Vito De Filippo e Federica Barracciu. “Un’idea sbagliata della vita parlamentare – ha denunciato, infine, Zanda – senza alcun preventivo lavoro di accertamento e di verifica, senza una coscienziosa valutazione caso per caso”.