« L’umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà». E’ questa la prima regola del Death Note e forse a sentirlo così magari suona un po’ macabro. Ma è proprio il perno centrale attorno al quale ruota l’intera trama di questo manga, che ha riscosso un enorme successo e del quale sono stati realizzati anche anime, film, un romanzo, light novel e videogiochi!
Death Note racconta la storia del giovane Light Yagami, uno studente modello, annoiato dal suo stile di vita e stanco di essere circondato da una società di crimini e corruzione. La sua vita prende una svolta decisiva quando un giorno trova per terra un misterioso quaderno nero con scritto “Death Note”. Le istruzioni del taccuino dicono chiaramente che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul quaderno morirà. Inizialmente scettico e credendolo uno scherzo, Light si ricrede quando assiste alla morte di due criminali di cui aveva scritto sul quaderno. Dopo aver incontrato il vero proprietario del Death Note, uno shinigami, Dio della morte, di nome Ryuk, Light cercherà di diventare il “Dio del nuovo mondo”, mondo di cui lui stesso decide leggi e punizioni.
Il grande numero di morti inspiegabili dei criminali più pericolosi cattura l’attenzione dell’Interpol e di un misterioso detective conosciuto solo come Elle. Egli scopre che il serial killer, soprannominato dai media Kira (dalla pronuncia giapponese della parola inglese Killer), si trova in Giappone, così conclude che l’assassino può uccidere solo conoscendo il nome e il volto delle persone che vuole eliminare. Light capisce subito che Elle sarà il suo più grande nemico, e da qui ha inizio una sfida fra i due all’ultimo sangue. La storia prosegue come un intrecciarsi di vicende che vedranno come personaggi addirittura più di due kira, veri o fasulli, potenti o meno, astuti o no, che si alternano e scambiano sempre secondo il volere di Light, sempre però limitato da Elle. Chi dei due, entrambi dichiaratisi dalla parte del giusto, vincerà?
La storia originale del manga viene seguita quasi interamente dall’anime che tralascia solo alcuni dettagli come…. il nome tanto ricercato del famosissimo detective Elle!
Il grande schermo non si è accontentato della trama originale, romanzando un po’ ciò che aveva originariamente scritto l’autrice, Tsugumi Ohba, dando vita ad una trilogia che stravolge un po’ le cose. Nel primo film viene aggiunto addirittura un personaggio (Shiori, la ragazza di Light). Il tutto ha inizio con Light che frequenta l’università e un flashback sul ritrovamento del Death Note qualche anno prima, togliendo un po’ di magia allo stesso protagonista, che non viene più visto dal pubblico sotto la luce di “ragazzo innocente”, anzi, ci viene presentato direttamente come killer spietato. Anche il secondo, continuazione del primo, stravolge un po’ di cose ma resta, a grandi linee, fedele alla trama del manga. Il terzo invece, parla di una storia parallela, uno spin-off dedicato al passato dell’investigatore Elle.
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Il romanzo, Death Note Another Note: Il serial killer di Los Angeles, scritto da Nisio Isin, è ispirato alla storia nata dalla penna di Ohba, ma narra, invece, un caso di collaborazione tra la famosa agente dell’FBI Naomi Misora ed il misteriosissimo detective “Elle”, antecedente agli avvenimenti riguardanti Light (ovviamente!).
Ciò su cui vale la pena soffermarsi, però, è la trama originaria, quella scritta da Tsugumi Ohba e che nel manga ci viene narrata dai bellissimi disegni di Takeshi Obata. I due hanno saputo tenere moltissimi fan con il fiato sospeso, immobili a pendere dalle labbra di uno dei due contendenti, coinvolti a tal punto da ritrovarsi a sostenere tenacemente una delle due posizioni o addirittura a sentire le lacrime pungergli gli occhi per la morte del proprio personaggio preferito.
Death Note è dunque un giallo, ma non solo un poliziesco, ciò che lo contraddistingue è l’investigazione mirata, la cresta psicologica dei personaggi e le capacità dei due contendenti di ragionare ben oltre gli “ schemi” e ben a di sopra della “media”. Innumerevoli sono i personaggi degni di nota, poiché nessuno di loro è “spettatore passivo” o si limita solo ad interpretare la parte del “buono” o del “cattivo”, ognuno di loro è “parte viva della trama” ed essenziale per la storia… è anche questa la magia di Ohba, nessuno è veramente inutile, ma sono tutti “pedine” nelle mani di Kira o di Elle… (addirittura Matsuda sarà capace di sconvolgere il pubblico con uno straordinario colpo di scena!)
Seguendo la storia si deve prestare ben molta attenzione ai continui cambiamenti, alle nuove ed inaspettate “alleanze” che kira crea e consolida, anche se si dimostrerà un capo spietato, pronto a sacrificate molte, se non tutte, le proprie pedine, pure di arrivare a gridare “Scacco Matto!”.
Labile è anche il confine tra bene e male, anche gli stessi agenti dell’Interpol, infatti, arrivano al punto di chiedersi quanto cattivo sia kira, poiché egli non fa altro che castigare i criminali, schifato dall’inefficienza della polizia e della legge. Egli non vuole altro che “ridare” a tutti il “diritto ad essere felice”. Se è vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità è anche vero che Kira non avrà mai un attimo di esitazione, poiché mira a raggiungere il proprio scopo, non solo a diventare “Dio del nuovo mondo” ma anche a liberare il genere umano dalla “feccia” che infesta la nostra società.
L’anime Death Note, 37 episodi, in Giappone è stato messo in onda per la prima volta nel 2006; in Italia, invece, i diritti dell’anime sono stati acquistati dalla Panini Video e la serie è stata trasmessa su MTV. Esistono due versioni per il doppiaggio italiano: una, integrale e fedele e una seconda pensata appositamente per la trasmissione televisiva. Quest’ultima presenta censure soprattutto verso la parola “Dio”, sostituita con sinonimi o fatta intuire con giri di parole. Le sostituzioni sono state operate tutte le volte che Light si autodefinisce “Dio del nuovo mondo” ( “padrone di un nuovo mondo”). Esemplificativo è il caso di Mikami Teru il quale, nella versione originale dell’anime, si rivolge a Kira con l’appellativo di “Dio” (in giapponese Kami) mentre, nella edizione trasmessa su MTV, utilizza la parola “Maestro”; questa traduzione non rende piena giustizia alla caratterizzazione del personaggio privandola di quella devozione religiosa che la rende peculiare. (Sinceramente ne consiglio la visone integrale, anche perché la presenza di scene un po’ forti aiuta a rendere meglio l’idea che si ha di Kira e far capire fino a che punto sia arrivata l’idolatria nei suoi confronti.)
Death Note vi lascerà con il fiato sospeso, perciò… niente spoiler che possano togliervi la “magia” dei colpi di scena. Se vi piacciono i gialli con quelle trame che vi fanno “arrovellare” il cervello, ed una spolverata di occulto e magia…questo è quello che fa per voi!