Vincenzo De Luca ha rinunciato all’udienza al Tar, fissata per oggi. Torna in vigore la legge Severino. Dunque non è sindaco di Salerno
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Continua la bufera politico-legislativa che ha colpito Vincenzo De Luca negli ultimi mesi. Stamane l’ultimo colpo di scena. L’avvocato Antonio Brancaccio ha ritirato il ricorso presentato alla sezione di Salerno del Tar, ricorso che consisteva nella sospensione degli effetti della Legge Severino per il suo assistito, l’ex sindaco di Salerno.
Condannato ad un anno, il 21 gennaio scorso, dal Tribunale di Salerno per abuso di ufficio, reato commesso quando era commissario di Governo per la costruzione del termovalorizzatore per lo smaltimento dei rifiuti in località Cupa Siglia, De Luca ha subito gli effetti della Legge Severino, ovvero la sospensione per 18 mesi dall’esercizio di incarichi pubblici.
Dopo diversi giorni, riesce ad ottenere una sospensiva, attraverso un provvedimento monocratico del presidente del Tar, reintegrandolo nel suo ruolo di Primo Cittadino di Salerno.
Nel frattempo, la sentenza della Corte di Appello, del 3 febbraio scorso, ha dichiarato la “decadenza da sindaco” per la vicenda del doppio incarico, di sindaco e sottosegretario del Governo Letta, che di fatto ha reso inutile il precedente ricorso al Tar per la sospensione.
Antonio Brancaccio, legale dell’ex sindaco, ha precisato : “Ho chiesto la cancellazione dal ruolo della sospensiva del Tar contro il decreto prefettizio che ha sospeso Vincenzo De Luca per effetto della legge Severino, ma per noi la sospensione prefettizia viene meno di fatto dopo la decadenza pronunciata dal Corte di Appello di Salerno il 3 febbraio”.
In merito a questa vicenda, si è espresso anche l’avvocato Oreste Agosto, legale di tre parlamentari M5S che hanno sollevato il caso dell’incompatibilità: “De Luca non può candidarsi alle regionali perché su di lui pende adesso la legge Severino e questo vale anche per le elezioni comunali”.
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