Vincenzo De Luca a Napoli. Il candidato del centro sinistra alla carica di Governatore della Campania incontra artigiani e imprenditori: Gino Sorbillo, artista della pizza napoletana lo omaggia con una dedica personale

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Vincenzo De Luca, candidato del centro sinistra alla presidenza della Regione Campania è già attivissimo alla ricerca di consensi. E lo fa senza tanti clamori, manifestando in maniera esplicita le sue idee sul possibile, e auspicabile, rilancio del territorio campano. Oggi a Napoli per incontrare imprenditori ed artigiani, e non solo in veste propositiva, ma anche per ascoltare, dai diretti interessati,  esigenze e aspettative.

Accompagnato da Francesco Borrelli dei Verdi, il sindaco, che ha fatto diventare Salerno una città europea, a confronto con Maurizio Marinella, uno tra i più noti imprenditori di Napoli, le cui cravatte sono apprezzate in tutto il mondo.
A seguire, sull’assolato lungomare partenopeo incontra Gino Sorbillo, top player dei pizzaioli, il quale lo omaggia con una pizza con tanto di dedica. Pietanza “assemblata” esclusivamente con prodotti Bio e a marchio Dop.

De Luca apprezzando il lavoro dell’artista di via Tribunali, manifesta anche la sua personale solidarietà nei confronti dei pizzaioli, orgoglio della Campania, nella lotta mediatica contro lo spot McDonald’s. E promette un proficuo impegno verso i settori enogastronomico ed agroalimentare, in cui la regione vanta diverse eccellenze, da tutelare e valorizzare.

Prima del congedo, De Luca riceve in dono una scultura dell’artista-artigiano Salvatore Iodice. Trattasi di una pietra lavica, la quale, penetrata da chiodi arrugginiti sanguina. Con quest’opera, il giovane artista ha identificato e stilizzato il mal governo della giunta Caldoro.
De Luca ha le idee chiare per un eventuale futuro da Governatore: “Fare della Campania un distretto turistico di valenza mondiale, una rivoluzione economica senza precedenti che abbracci diversi ambiti”. E forse, è davvero l’ultima occasione per  vedere materializzarsi un progetto così ambizioso, ma fattibile. Altri 5 anni d’immobilismo causerebbero danni irreversibili.

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